E’ una città in lutto quella che si è raccolta attorno al carro funebre che ha trasportato il feretro di Christopher Thomas Luciani, il ragazzo ucciso a Pescara domenica scorsa con 25 coltellate nel parco Baden Powell, fino alla chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, nel centro storico di Rosciano (Pescara) dove si sono celebrati i funerali.

Una folla silenziosa ha accolto la bara bianca coperta da fiori chiari. A Rosciano e a Pescara oggi è stato dichiarato lutto cittadino.

Tommaso Valentinetti, arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, e il parroco don Mario Spadaccini, hanno celebrato la messa. Nella chiesa centinaia di persone, che si sono strette al dolore della nonna, che ha accompagnato il feretro tra le lacrime, e dei familiari. 

Tra i presenti alle esequie anche don Antonio Coluccia, il prete coraggio di San Basilio di Roma che vive sotto scorta. Alla cerimonia funebre presenti fra gli altri il presidente della Regione Marco Marsilio, il prefetto di Pescara Flavio Ferdani, il Questore di Pescara Carlo Solìmene, il sindaco di Rosciano Simone Palozzo. 

Presenti tanti amici di Thomas in lacrime e con una maglietta in ricordo del loro amico. Anche la sua fidanzatina,  arrivata in lacrime in chiesa, indossava una maglietta con una scritta dedicata a Thomas: “Sarai sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso. Ti amo”.  

L’omelia dell’arcivescovo

La droga “è la nuova lebbra che sta attanagliando la gioventù. Bisogna non allontanarsi da chi vive il disagio, ma rispondere scendendo per strada, toccare questa realtà e toccarla col nostro impegno. Mi appello, dunque, a coloro che già tanto fanno, che hanno responsabilità di amministrazione, di controllo e di governo: bisogna fermare i mercanti di morte”. Così monsignor Tommaso Valentinetti nell’omelia. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti Cristopher Thomas Luciani sarebbe stato ucciso da due coetanei per un debito di droga, di circa 240 euro e per altri 70 euro che doveva restituire.
 

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