Dall’estate più torrida di sempre all’autunno all’improvviso: un crollo termico che causerà in Italia un boom di infezioni respiratorie, con “circa 150mila casi a settimana”. Il virologo Fabrizio Pregliasco si aspetta questo impatto dal ciclone polare che sta investendo la Penisola

In questi giorni di sbalzi termici così marcati – spiega il direttore della Scuola di Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano – è favorita la diffusione di tutti i virus respiratori e in particolare dei virus simil-influenzali, quindi adenovirus, enterovirus e rinovirus. È un classico”, sottolinea l’esperto. “Lo sbalzo termico- ricorda – riduce l’azione protettiva di muco e ciglia che rivestono internamente le vie respiratorie. Salta cioè il ‘meccanismo spazzino’ che le ripulisce, quello che in gergo tecnico chiamiamo clearance muco-ciliare. Lo stress termico, ossia il passaggio dal caldo al freddo ma anche viceversa, è indifferente, lo blocca esponendo l’albero respiratorio agli attacchi virali”.   

Influenza, verso un’altra stagione record 

L’influenza che verrà gareggerà con l’ultima, definita da più parti la peggiore degli ultimi decenni.  In Australia, che nell’altro emisfero dove l’estate era inverno l’ha già sperimentata, “si è vista una stagione piuttosto pesante: la seconda più brutta degli ultimi 10 anni, soprattutto a causa della variante virale A/H3N2”. Anche nella nostra metà di mondo “ci aspettiamo quindi che sarà impegnativa. Se l’anno scorso abbiamo contato in Italia 14,5 milioni di casi di sindromi simil-influenzali, comprensivi cioè di influenza vera e propria, Covid, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e altri virus ‘cugini’, quest’anno ci attendiamo gli stessi valori, ma presumibilmente di più”, prevede l’esperto.

“Ricordiamo che anche per tutta l’estate, a causa degli sbalzi termici che abbiamo avuto, la coda delle infezioni è stata lunghissima – rimarca Pregliasco – con la curva delle sindromi simil-influenzali che non è scesa praticamente mai sotto i livelli basali. Ora, con il crollo delle temperature, disegnerà un inizio di risalita”. 

Influenza e Covid

All’orizzonte restano l’influenza vera e propria e il Covid: “In agosto c’è stata una fiammata di contagi da Sars-CoV-2“, e siccome “le onde si ripetono ogni 4-6 mesi – prospetta il virologo – è presumibile che nel breve, complici le nuove varianti del coronavirus, se ne inneschi una nuova”.

L’influenza edizione 2024-2025 sarà “caratterizzata quindi da un cocktail di virus, aggiunge il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano. E potrebbe anche cominciare prima, se il ciclone polare che ha investito la Penisola dovesse persistere: “Il ‘trigger’ dell’influenza, il fattore che per primo la scatena – ricorda infatti l’esperto – sono le temperature basse che restano basse. Se invece avremo sbalzi termici, con il passaggio dal caldo al freddo e dal freddo ancora a temperature più miti, lavoreranno di più i virus cugini”.     

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