C’è chi la chiama “la droga dell’amore”, chi “la droga dei ricchi” ma i dati ci dicono che sta diventando sempre più “la droga dei giovani”, anzi dei giovanissimi. Viene genericamente chiamata “cocaina rosa” per via del suo colore ottenuto aggiungendo un colorante alimentare, anche se con la più comune polvere bianca ha poco a che fare: si tratta invece, di feniletilamina di laboratorio (2C-B), una nuova sostanza di laboratorio che, pur sniffata come la cocaina, ha effetti molto più potenti e pericolosi

Si tratta di una droga per consumatori facoltosi: un grammo può arrivare a costare fino a 400 euro (contro i 100-120 al grammo della vecchia striscia bianca). Per costo e caratteristiche sta diventando un pericoloso status symbol. Fra i consumatori anche tanti minorenni. Lo stesso Liam Payne, l’ex membro dei One Direction morto la scorsa settimana precipitando da un palazzo di Buenos Aires, l’aveva assunta insieme ad altre droghe in un cocktail che potrebbe essergli stato fatale.

A lanciare un’allerta su questo prodotto, a giugno di quest’anno, era stato il Rapporto europeo sulle droghe 2024, segnalando “la presenza nel mercato degli stupefacenti nell’Ue”. Tra i vari trend di consumo, il report evidenziava la diffusione della ‘cocaina rosa’ anche nell’Unione. Una diffusione preoccupante, secondo gli esperti dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenza (Emcdda), in particolare per le singole sostanze presenti in questa miscela color rosa, come la ketamina, di cui i consumatori sono ignari. Chi si sballa con la cocaina rosa, in pratica, non sa cosa assume.

Se questa droga è arrivata nel vecchio continente da un paio d’anni , “ha una storia più lunga in America Latina, dove contiene la sostanza 2C-B. Infatti, il suo secondo nome è ‘tucibi'”. La 2C-B è una sostanza psicoattiva appartenente alla famiglia delle feniletilammine 2C, con effetti prevalentemente psichedelici. “In Europa, tuttavia, in questo prodotto dai colori vivaci e caratteristici sono state rinvenute diverse sostanze sintetiche, tra cui ketamina e Mdma” avverte il report.

Questo rende la cocaina rosa imprevedibile, pericolosa e che crea dipendenza. I suoi effetti sono prevalentemente psichedelici, rendono più energici e socievoli. Ma – mettono in guardia gli esperti Emcdda – possono variare a seconda di come viene assunta, delle reazioni individuali e della ricetta con cui viene fatta, ossia della sua precisa composizione (può non contenere alcuna traccia di 2C-B). In generale, gli effetti raggiungono il picco entro 1-3 ore e durano dalle 4 alle 8 ore.

“Effetti devastanti”

Un fenomeno in crescita nei quartieri più esclusivi della Capitale. Secondo Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze dell’Ordine dei Medici di Roma, la cocaina rosa “è una delle sostanze più utilizzate in questo momento e ha degli effetti devastanti. La sua precoce attività sul cervello crea immediatamente una sensazione di ‘piacere’ che si elimina altrettanto velocemente, ma come tutte le sostanze stupefacenti può portare a dipendenza e stati psicotici”. Da tempo l’OMCeO Roma, tramite l’Associazione Ets Osservatorio sulle Dipendenze, presieduta dallo psichiatra Alessandro Vento, componente della Commissione, grazie al contributo di Fondazione Roma, sta portando avanti, nelle scuole e nei centri sportivi della Capitale, una campagna per sensibilizzare sui rischi delle dipendenze.

Gli effetti collaterali

Sono molteplici, spiegano gli esperti dell’Ohio Recovery Center: allucinazioni, nausea, agitazione, ipertermia, convulsioni e la sindrome da delirio eccitatorio, una pseudopatologia che può portare ad arresto cardiaco e morte. L’uso a lungo termine di cocaina rosa, inoltre, può causare gravi danni cardiovascolari e cognitivi che incidono sulla personalità, sulla memoria, sull’umore e sulla salute mentale in generale.

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