È durata quattro giorni l’agonia di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese titolare di una ditta di import-export di mobili picchiato per strada a Udine dal branco per aver difeso un ragazzo ferito. L’altro ier sera alle 22 i medici dell’ospedale di Udine ne hanno decretato la morte

Tominaga, nella notte tra venerdì  e sabato, aveva tentato di difendere un giovane straniero che si era presentato al Buonissimo Kebab, in via Pelliccerie, chiedendo aiuto, inseguito da tre giovani, tutti residenti in provincia di Treviso. 

Una persona riservata, silenziosa e dai modi gentili. Così lo descrivono chi conosceva l’imprenditore giapponese. Intanto con la morte di Tominaga è cambiato il reato ad omicidio preterintenzionale e si aggravano le posizioni dei 5 arrestati e del 19enne veneto Samuele Battistella accusato di aver sferrato il pugno che ha causato la morte dell’imprenditore. 

Adesso verrà nominato, dice il procuratore della Repubblica Massimo Lia, un medico legale per i consueti adempimenti con avviso alle parti e poi il corpo verrà consegnato alla famiglia. Nel capoluogo Friulano è stato indetto il lutto cittadino in considerazione del tragico evento che ha sconvolto l’intera comunità udinese.

 

 

 

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