Natalia Re, presidente del movimento della Gentilezza invita a realizzare concretamente la gentilezza: “Essere gentili dovrebbe essere naturalmente facile, poiché siamo già figli di un atto d’amore. Dovrebbe quindi essere intuitivo e naturale, ma nella concretezza della vita quotidiana con l’irrigidimento della nostra cultura lo spazio per la gentilezza diventa molto ristretto. E dunque il nostro invito è quello di allenarsi, a coltivarla giorno per giorno. Piccoli gesti, intra familiari ma anche personali come l’autogratificazione che può essere motore per accedere ad azioni concrete”.

Lo fa da Palermo, dove si sono tenuti 4 giorni di incontri e dibattiti tra esperti, rappresentanti e ispiratori italiani e internazionali del Movimento provenienti da tutto il mondo, dall’Italia agli USA, dal Canada alla Svizzera, dal Regno Unito all’India e fino alla Nigeria. Obiettivo è stato parlare di gentilezza come strumento utile alla società. L’XI Assemblea del movimento mondiale della Gentilezza si è tenuta sotto lo slogan “Kindness will change the world”, la gentilezza cambierà il mondo.

Il più grande nemico della gentilezza – ha spiegato – è certamente il narcisismo, ma lo è anche in una società talmente frenetica la nostra incapacità, di prender tempo. E quel tempo corrisponde alla cura che possiamo tributare a noi stessi e dunque naturalmente poi agli altri”.

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