Come funziona il prestito Ue da 90 miliardi di euro a Kiev

L’Unione europea si prepara a sostenere l’Ucraina con un nuovo pacchetto di finanziamenti fino a 90 miliardi di euro nel biennio 2026-2027, attraverso un meccanismo di debito comune Ue garantito dal bilancio europeo. Il prestito sarà finanziato tramite emissioni sui mercati nell’ambito della strategia di finanziamento diversificata dell’Ue, utilizzando l’intera gamma di strumenti disponibili – titoli a lungo e a breve termine e altri strumenti di gestione della liquidità – senza ricorrere a emissioni dedicate esclusivamente all’Ucraina. Il debito sarà formalmente a carico dell’Unione europea e non verrà imputato ai bilanci nazionali degli Stati membri, spiega funzionari della Commissione. Dal punto di vista giuridico e finanziario, il prestito è concepito come prestito senza rivalsa: l’Ucraina è tenuta al rimborso solo nel momento in cui saranno versate eventuali riparazioni di guerra, dagli asset russi attualmente immobilizzati. In assenza di tali riparazioni, il debito potrà essere rinnovato nel tempo, senza che al momento sia fissata una scadenza finale, in attesa di una soluzione politica o finanziaria. La garanzia ultima per gli investitori è rappresentata dal bilancio dell’Ue, in particolare dal cosiddetto headroom, ossia lo spazio tra il tetto delle risorse proprie e i massimali di spesa del quadro finanziario pluriennale. In caso estremo, questo meccanismo consente all’Unione di richiamare contributi aggiuntivi dagli Stati membri per onorare gli impegni assunti. In base all’accordo raggiunto ieri, sono esclusi da questo impegno Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia. La loro quota, che vale il 3,64% del reddito europeo, verra’ redistribuita tra i 24 Paesi rimanenti.

Politica (Tg3/VitaliRosati)

Il nuovo strumento avrà un impatto diretto sul prossimo quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Oltre alla copertura degli interessi, il debito comporterà l’iscrizione di una passività potenziale fino a 90 miliardi di euro all’interno del margine di bilancio. Per preservare l’attuale architettura di spesa, sarà quindi necessario aumentare lo spazio di garanzia del bilancio europeo nel prossimo ciclo finanziario. Quanto ai costi, le stime attuali indicano circa 3 miliardi di euro l’anno di interessi a regime, con un onere complessivo che potrebbe arrivare a circa 20 miliardi nel periodo 2028-2034, a seconda dell’andamento dei mercati e delle tempistiche di raccolta. Gli interessi saranno coperti dal bilancio Ue e ripartiti tra gli Stati membri secondo le regole ordinarie di contribuzione.

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