“Ancora non sappiamo nulla, ma probabilmente è una malattia infettiva. Visti i morti nei villaggi potrebbe trattarsi di zoonosi, ma ancora non abbiamo dati. Il concetto fondamentale è che bisogna imparare a ragionare in termini di Global Health, di salute globale, perché il Congo sembra lontano ma non lo è. Occorre un monitoraggio epidemiologico con attenzione ai voli verso l’Italia, controllando le persone con sintomi simil-influenzali con i tamponi in modo da escludere determinate malattie”. Questa la raccomandazione di Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia all’Università Campus Bio-medico di Roma, rispetto alla misteriosa malattia che ha interessato il sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RdC), che ha colpito circa 400persone nell’ultimo mese con un numero di vittime non ancora chiaro (si parla di oltre 140). Patologia caratterizzata da sintomi quali febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, difficoltà respiratorie e anemia. 

“In Italia per il Giubileo avremo 38milioni di pellegrini in un anno, bisogna effettuare un monitoraggio epidemiologico anche a livello regionale. Oggi si può cambiare continente in 12 ore, è fondamentale una maggiore attenzione a ciò che può comportare un grande movimento di popolazione”.

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