La presenza di Fedez come ospite d’eccezione anima il Congresso dei giovani di Forza Italia in programma oggi all’Eur a Roma fa discutere il partito.
Tra gli azzurri c’è chi lo apprezza in primis come artista (è tra i rapper più influenti dello show business italiano) e anche come persona, “perché ha avuto il coraggio di mettersi a nudo, con tutti i suoi difetti e vizi (il brano autobiografico ‘Battito’ presentato all’ultimo Festival di Sanremo rappresenta innanzitutto la sua cifra umana)”.
E c’è chi, invece, non ha mai digerito le parole fortemente critiche, anche offensive, pronunciate in passato dall’ex compagno di Chiara Ferragni nei confronti di Silvio Berlusconi, nonostante il ‘ravvedimento’ degli ultimi tempi. Non mi va giù trasformare Fedez in una guest star solo per avere l’attenzione dei media dopo che ne ha dette di cotte e crude contro il nostro presidente Berlusconi, dice a mezza bocca un forzista della vecchia guardia che teme contraccolpi allo standing moderato del partito.
Fedez è cresciuto nelle periferie e resta un rapper molto amato dai ragazzi, nessuno meglio di lui conosce il disagio, ribatte un azzurro che accetta di adeguarsi ai tempi e considera utile confrontarsi anche con personaggi emblematici, amati e odiati allo stesso tempo.
Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Fi e fedelissimo del segretario Antonio Tajani, smorza ogni polemica: ”Lo sappiamo bene che Fedez in passato si è espresso contro Berlusconi” ma ”se i nostri giovani vogliono fare un confronto con lui sul disagio giovanile e la salute mentale e per questo lo hanno invitato, nulla da dire. Del resto, il nostro è sempre stato un partito liberale, ci si confronta su tutto e con tutti: è nel nostro dna e rispettiamo l’autonomia del movimento giovanile”. Dopodiché, precisa Nevi, “la nostra linea politica la fa il movimento politico nazionale”, non Fedez. Che, spiegano fonti azzurre, non viene a parlare certo di politica.
Stefano Benigni, attuale responsabile degli under 30 forzisti, che ha fortemente voluto in scaletta Fedez, spiega all’Adnkronos: ”Avevamo previsto che la sua presenza potesse scatenare polemiche e un grande dibattito. Ma era proprio questo l’obiettivo che ci siamo posti quando abbiamo immaginato di invitare il rapper: ovvero, creare rumore e attenzione sui temi che toccano da vicino i giovani, particolarmente in questo momento storico. Mi riferisco a quelli legati al disagio giovanile, alla salute mentale e alle periferie”.
Gasparri: “Non diremo Ecce homo”, ma giusto un confronto
“Io sono della generazione di Al Bano, mi piace Venditti, sono amico di Battiato, di Mogol. Non conosco quasi niente del repertorio che va oggi tra i giovani però mi hanno detto che il brano di Fedez di Sanremo, Battito, parla di malessere e disagio giovanile e noi per questo lo abbiamo invitato. Poi lui adesso è maturato, è passato attraverso la malattia, ha mostrato le sue cicatrici. Ripeto: chi pensa che al congresso di Forza Italia giovani diremo ‘Ecce homo’ sbaglia di grosso. Lui dialogherà con Giuseppe Cruciani, che sa cosa sono i podcast e anche lui ha molto seguito tra i giovani”. Lo dice il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, in un’intervista a ‘Libero’.
“A Roma – spiega l’esponente azzurro – avremo tantissimi ragazzi che verranno al congresso, giovani che parteciperanno con curiosità, passione e interesse verso la politica, e se la presenza di Fedez ha contribuito a fare aumentare l’interesse, sono contento. Il nostro obiettivo è avvicinare i ragazzi alla buona politica. Fedez era ancora sposato con Chiara Ferragni, per caso si incontrarono” con Silvio Berlusconi “in un ristorante a Milano e ci fu uno scambio di complimenti, un colloquio simpatico e civile da parte di una persona, Berlusconi, che sapeva apprezzare anche chi era molto distante da lui. Non lo invitiamo come modello per i nostri giovani, né pensiamo a una sua adesione o a candidarlo da qualche parte. Lo invitiamo perché, come ha detto il nostro segretario Antonio Tajani, ‘i giovani devono fare i giovani altrimenti ci siamo solo noi parrucconi”.
Stefania Craxi, conclude Gasparri, “si è confrontata varie volte con Piero Fassino e altri del Pd. Non doveva farlo? A me dispiace se qualcuno dei nostri si è risentito, ma ricordo tanti altri casi di inviti a kermesse di partito di persone provenienti da altre storie politiche, con idee diverse e nessuno ha mai fatto tutte queste polemiche”.
L’appuntamento: attesi oltre 650 delegati con diritto di voto
Al Congresso sono attesi oltre 650 delegati con diritto di voto. La location prescelta è un classico della storia del partito, il palazzo dei Congressi all’Eur. I lavori inizieranno attorno alle 10, con i saluti istituzionali del vicepremier Antonio Tajani, dei capigruppo Maurizio Gasparri, Paolo Barelli, e dello stesso Benigni, attuale segretario nazionale degli azzurrini, che passerà il testimone proprio in occasione di queste assise: il candidato favorito come successore è il 24enne Simone Leoni, responsabile organizzativo FI giovani.
Interverranno in apertura pure il coordinatore regionale in Campania ed eurodeputato Fulvio Martusciello, e Letizia Moratti, presidente della Consulta di Fi. Ci sarà anche il campione di nuoto Massimiliano Rosolino e il giornalista Paolo Del Debbio che chiuderà la kermesse.