“Questa mattina il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sentito la presidente Giorgia Meloni prima del suo intervento in Senato per farle l’in bocca al lupo. Meloni e Salvini, in un clima come sempre cordiale e amichevole, hanno scherzato sugli ennesimi retroscena che raccontano di presunti litigi. Salvini ha ribadito a Meloni che la Lega è ‘il collante della maggioranza’”. Lo riferisce una nota degli staff, in cui “si ribadisce che Meloni e Salvini si sentono tutti i giorni dall’inizio della legislatura e continueranno a farlo. Salvini, come annunciato da giorni, è all’estero tra Varsavia e Bruxelles per lavorare ai dossier-infrastrutture”.

Queste rassicurazioni arrivano a ridosso delle dichiarazioni della premier in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo, parlerà in Senato dalle 14.30 e sarà trasmesso qui in diretta. Si tratta di rassicurazioni che seguono indiscrezioni di stampa su tensioni tra Fratelli d’Italia e Lega, anche in merito alla guerra in Ucraina e al progetto di “ri-armo” europeo. Meloni ha cercato in queste ore un equilibrio faticoso sul destino di Kiev, sia nei rapporti internazionali che in quelli interni alla sua maggioranza. 

La Lega in questi giorni si è differenziata dagli alleati e Salvini, confortato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, continua a esprimere perplessità sull’aumento della difesa militare e sulla costruzione di un esercito europeo. Una sintesi potrebbe essere trovata sul cosiddetto ‘lodo Giorgetti’, ovvero sull’idea di coinvolgere fino a 200 miliardi di investimenti privati per rafforzare la difesa nazionale, limitando il ricorso al debito pubblico. 

 

La bozza della risoluzione “equilibrata” del governo

Il governo e la maggioranza hanno lavorato a una risoluzione unitaria, che si annuncia all’insegna dell’equilibrio: per l’esecutivo infatti – secondo quanto trapelato – va evitato ogni rischio di una divisione dell’Occidente, che mai come ora deve restare unito, tanto sulla guerra in Ucraina quanto nello scontro sui dazi. Con il passare delle ore la bozza iniziale è diventata “più stringata”, come dicono fonti parlamentari. 

Nelle indiscrezioni filtrate ieri sera ci sarebbe l’impegno del governo a “continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace”. Sulla crisi ucraina si prevede anche l’impegno a “lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali”. 

La maggioranza impegna poi il governo a “lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato, in un quadro geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli”. Nella bozza non si fa esplicito riferimento al piano ReArm Europe. E ancora, la maggioranza impegna il governo a “preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi ad eventuali proposte di tassazioni aggiuntive per cittadini e imprese europee e attivandosi per garantire risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa ed al rilancio delle competitività europea”.

Opposizioni divise tra pro e contro il piano di riarmo

Per quanto riguarda opposizioni, il M5s oppone al piano di riarmo europeo e potrebbe avvicinarsi alle posizioni dei leghisti. Anche il Pd ha lavorato per cercare una sintesi al proprio interno per evitare nuove divisioni dopo quella sulla risoluzione al Parlamento europeo, che sarà invece il testo riproposto alle Camere da Azione. I dem hanno presentato poco fa una risoluzione condivisa che fotografa la posizione della maggioranza del partito e soddisfa l’ala riformista.

Avs invece ribadirà il “no al riarmo nazionale”

La risoluzione proposta dal PD: “Ue sia centrale nel processo di pace. Serve Libro bianco su futuro difesa”

“L’Europa deve continuare a sostenere l’Ucraina, non solo sul piano umanitario, economico e militare come ha fatto finora, ma anche sul piano politico e diplomatico, per garantire una soluzione duratura al conflitto che tenga conto delle ragioni dell’aggredito e sostenere l’Ucraina nella sua aspirazione di integrazione europea: l’Unione Europea insomma deve svolgere un ruolo centrale nel processo di costruzione di una pace giusta e sicura, colmando il deficit di iniziativa politica e diplomatica che ha caratterizzato gli ultimi anni”. Questo si legge nella risoluzione del Pd in vista delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni sul prossimo consiglio Ue. 

La Commissione europea sta preparando il Libro bianco sul futuro della difesa europea che rappresenta l’avvio di un percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune, per cui serve un cambiamento radicale del modo in cui agiamo e investiamo nella nostra sicurezza e difesa, per fare in modo che d’ora in poi pianifichiamo, innoviamo, sviluppiamo, acquistiamo, manteniamo e dispieghiamo le capacita’ insieme, in modo coordinato e integrato, per conseguire una difesa comune europea”.

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