“E’ un’interessante ricerca” quella del team di scienziati cinesi che ha portato alla scoperta di un nuovo coronavirus dei pipistrelli, che potrebbe essere trasmissibile all’uomo, utilizzando lo stesso recettore umano del virus di Covid-19. I risultati evidenziano “l’opportunità e la necessità di approfondire lo studio di virus che determinano zoonosi, quindi malattie in diverse specie animali”. A evidenziarlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, commentando lo studio guidato dalla virologa Shi Zhengli, battezzata ‘batwoman’ per  il suo lavoro sui coronavirus dei pipistrelli nel laboratorio di  Wuhan, struttura diventata nota nel mondo dopo che nella metropoli  cinese sono stati identificati i primi casi di Covid-19.     

“E’ chiaro che tutto questo ad oggi non deve preoccupare la comunità e i cittadini, ma deve mettere in luce per le istituzioni a livello internazionale la necessità di un coordinamento, un monitoraggio per  vigilare sull’eventuale diffusione” di patogeni a rischio “sia nel  mondo animale che in quello umano”, osserva il direttore della Scuola  di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università  Statale di Milano. E’ “importante da un punto di vista di sanità  pubblica. Quindi facciamo tesoro di quella che è stata una  sorveglianza internazionale epidemiologica e virologica che non deve  fermarsi. Questi approfondimenti scientifici permettono di avere degli obiettivi possibili, dei candidati” su cui concentrare l’attenzione,  “ma che ad oggi ovviamente non ci devono spaventare”, conclude  Pregliasco.

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