Registrato a Genova il primo caso in Italia della nuova variante Covid Nimbus (NB.1.8.1). La nuova mutazione del virus Sars-Cov-2, rilevata all’ospedale policlinico San Martino in un paziente ‘fragile’ 69enne con una malattia oncoematologica, “non sorprende. Era atteso. I microorganismi circolano rapidamente in questo villaggio globale che è il nostro pianeta. E ormai questa variante ha una prevalenza a livello mondiale intorno al 12%. Ci aspettavamo che prima o poi venisse isolata in Italia. Si tratta di vedere via via che prosegue la sorveglianza se diventerà la subvariante predominante, cioè supererà il 50%, oppure se nella competizione che ha con le altre subvarianti rimarrà rappresentata, ma non in modo maggioritario”. Lo spiega Giancarlo Icardi, coordinatore del laboratorio di Igiene regionale, che rassicura: “Non c’è alcuna emergenza, non c’è nessun allarme”.

Come si comporta Nimbus

La variante Nimbus ha una buona trasmissibilità, ma non ha caratteristiche diverse né come virulenza né come contagiosità rispetto alle altre subvarianti che hanno circolato recentemente e che sono tutte parte di quella grande famiglia delle Omicron, tutte “cugine” tra loro.

La variante è stata designata VuM (Variant under Monitoring) il 23 maggio 2025. 

“La ricostruzione filogenomica indica che NB.1.8.1 (clade Nextstrain 25B) si raggruppa all’interno di un gruppo eterogeneo che include anche altre varianti”- precisa Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma recentemente premiato con l’Oscar capitolino per la medicina e la ricerca universitaria. Questo è un aspetto particolarmente interessante, poiché NB.1.8.1 è in realtà un discendente di XDV, che a sua volta deriva da NJ.1, proprio come tutte le varianti circolate dalla fine del 2023. Tuttavia, NB.1.8.1 non sembra ancora essersi differenziato a sufficienza per formare un cluster genetico distinto.

Pregliasco: “Preoccupa onda risalita, su vaccini campagna diffamatoria”

“E’ un destino: Covid rimarrà con  noi”, con il suo classico “andamento ciclico che potrebbe ancora dare – perché ancora li dà, giorno per giorno – effetti veramente molto pesanti nelle persone fragili”. E “sono oggettivamente preoccupato da  quella che potrà essere la situazione anche in Italia nel momento in  cui l’onda di salita dovesse essere importante”, considerando che “le  vaccinazioni in genere e soprattutto quella anti-Covid non hanno avuto grandi adesioni. Questo è sicuramente un errore ed è un effetto della  campagna diffamatoria sui vaccini che ancora continua in tante parti  del mondo”. Dà voce ai suoi timori il virologo Fabrizio Pregliasco,  commentando all’Adnkronos Salute il primo caso di variante Nimbus  (NB.1.8.1) in Italia, registrato all’ospedale policlinico San Martino  di Genova, e il decesso segnalato dall’infettivologo Matteo Bassetti  nello stesso ospedale, legato a una “forma devastante di polmonite da  Covid”, variante LP.8.1.        Due notizie che si inseriscono in un quadro internazionale in cui  l’Organizzazione mondiale della sanità rileva “un aumento  dell’attività globale di Sars-CoV-2 da metà febbraio 2025, con un  tasso di positività ai test che ha raggiunto l’11%: livelli che non si osservavano da luglio 2024”, ha precisato l’Oms in un alert diffuso a  fine maggio.        Pregliasco punta il dito contro le fake news che sui vaccini  anti-Covid (e non solo) non si sono mai fermate.

Bassetti: “A Genova un decesso per polmonite devastante da variante Lp.8.1”

All’ospedale policlinico San Martino di Genova, che ha registrato il primo caso italiano di  infezione Covid da variante Nimbus Nb.1.8.1, “purtroppo abbiamo avuto un caso di LP.8.1 – una variante di Sars-CoV-2 molto diffusa – che ha  portato a un decesso una decina di giorni fa“. L’infezione ha colpito  “una paziente giovane, di 66 anni, canadese, che purtroppo è deceduta  per le complicanze di una forma di Covid molto aggressiva che non  vedevamo da oltre 2 anno. Un paziente apparentemente immunocompetente, senza particolari problemi di salute, che è arrivato con una forma  devastante di polmonite da Covid ed è deceduto dopo un paio di  settimane di terapia intensiva”. Lo segnala Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino.

Covid, l’identikit di Lp.8.1: come riconoscerla (Leggi l’approfondimento)

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