“L’Italia ha detto e ribadito con chiarezza e non da oggi che riconosciamo il diritto di Israele a esistere e difendersi dagli attacchi di chiunque, siano essi stati sovrani o organizzazioni terroristiche. Un’affermazione e una posizione nella quale crediamo, non prammatica, allo stesso tempo e con la stessa forza chiediamo a Israele di attenersi in modo rigoroso alle regole del diritto internazionale, di proteggere l’incolpevole popolazione civile, il diritto internazionale e l’Unifil”, ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, nel corso della sua informativa al Senato sui recenti attacchi alle basi Unifi lin Libano.

“La missione Unifil in Libano non solo va rafforzata, ma supportata e allo stesso tempo vanno supportate e rese credibili le forze armate libanesi – ha affermato – Per dirla in una battuta servono nuove regole di ingaggio e che le regole previste nella risoluzione 1701 datata 2006 vanno fatte rispettare”. “A Israele diciamo con schiettezza, come si fa tra amici: aiutateci a rafforzare l’Unifil e le forze armate libanesi per poter svolgere il loro mandato e fare in modo pacifico ciò che voi avete iniziato a fare adesso con le armi”. 

“Chiediamo a Israele di tornare a essere un interlocutore con cui dialogare con spirito costruttivo e con l’obiettivo della pace”. La partecipazione dell’Italia a Unifil non è in discussione. Andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe anzi definitivamente la credibilità dell’Onu e della sua azione multilaterale”, ha continuato Crosetto.

 “Stiamo valutando l’invio di 200 carabinieri per formare le forze di polizia a Gerico, una iniziativa che risponde a una richiesta del segretario Usa Blinken. La condizione essenziale è, però, la garanzia totale che tutte le parti accettino di buon grado la presenza dei nostri militari” 

 “La nostra partecipazione a Unifil, che proseguirà fino a quando ve ne sarà la necessità e le Nazioni Unite, insieme ai 50 Stati contributori, non decideranno diversamente. Andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe, forse definitivamente, la credibilità stessa delle Nazioni Unite”, ha detto il ministro dela Difesa. 

“Ho voluto segnalare la necessità di un incisivo e rapido intervento delle Nazioni Unite che metta Unifil nelle condizioni di esercitare una reale deterrenza all’uso della forza – ha affermato – Questo potrebbe essere ottenuto prevedendo diverse opzioni operative, quali per esempio la presenza di una riserva schierabile rapidamente nel Sud del Libano, garantendo così la piena libertà di manovra delle unità e adeguando equipaggiamento e dotazioni all’ambiente in cui operano”.

Condividere.
Exit mobile version