Una consistente nube eruttiva, alta almeno 5 chilometri, nube eruttiva sovrasta l’Etna. A provocarla, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo, di Catania, sarebbe stato un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est. Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltrepassato l’orlo della Valle del Leone.
Contestualmente, l’attività esplosiva dal cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti. Il centroide delle sorgenti è nell’area del cratere di Sud-Est.
L’Osservatorio etneo dell’Ingv rende noto che le immagini delle telecamere del sistema di sorveglianza mostrano, alle 09.24 “un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est”. L’Osservatorio precisa che “il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti con localizzazione del centroide delle sorgenti nell’area del Cratere di Sud-Est. Anche l’attività infrasonica risulta elevata con eventi localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est. Il segnale di deformazione della stazione DRUV continua il trend di variazione iniziato con l’attività. Le altre reti di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni significative”.
Attività eruttiva non impatta su traffico aereo, allerta scesa ad arancione
Non si registrano conseguenze per il traffico aereo dello scalo di Catania. L’Ingv-Oe ha aggiornato l’avviso per l’aviazione, il Vona (Volcano observatory notice for aviation) ad arancione, precisando che l’attività è concentrata nella zona sommitale del vulcano. Al momento, l’attuale fase eruttiva dell’Etna non sta impattando sull’operatività dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania
Presidente Regione Schifani: “Monitoriamo, ad ora non ci sono pericoli per la popolazione”
“Sto seguendo con la massima attenzione, tramite il capo della nostra Protezione civile, l’evolversi della situazione sull’Etna. Il direttore Cocina è in costante collegamento, fin dalle prime ore di questa mattina, con il prefetto di Catania e con i vertici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia etneo. Il collasso parziale del cratere di Sud-Est, che ha generato un’imponente nube eruttiva alta diversi chilometri e un flusso piroclastico, rappresenta un fenomeno che seguiamo con estrema cautela. Al momento, dai primi rilievi, il materiale non avrebbe superato l’orlo della Valle del Leone e, come mi assicurano, non ci sono pericoli per la popolazione”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Desidero ringraziare – prosegue – gli operatori della Protezione civile, le autorità locali e gli esperti dell’Ingv per l’immediata attivazione dei protocolli di monitoraggio e sicurezza. La Regione è pronta a intervenire, se necessario, con ogni mezzo a tutela della popolazione e del territorio”. Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, raccomanda la massima precauzione agli escursionisti e invita a evitare l’area sommitale del vulcano fino a nuovo aggiornamento, in considerazione della potenziale evoluzione del fenomeno.