Dal 1944 al 2023 i danni prodotti da dissesto idrogeologico (frane, alluvioni, ecc.) e terremoti hanno raggiunto in Italia la maxi-cifra, ai valori correnti, di 360 miliardi di euro. Lo afferma la Società italiana di medicina ambientale (Sima), ricordando che, con i cambiamenti climatici in atto, gli eventi estremi come quello che ha colpito nelle scorse ore l’Emilia Romagna risultano sempre più frequenti. In Italia, il dissesto idrogeologico è una piaga ben nota: secondo i dati Ispra il 91% dei comuni italiani è esposto al rischio di frane e alluvioni, spiega Sima. Si stima che i danni prodotti in Italia dal dissesto idrogeologico, unitamente a quelli causati da eventi sismici, abbiano raggiunto i 360 miliardi di euro negli ultimi 80 anni. 

”Tra il 2010 e il 2020 il numero di alluvioni in Italia è raddoppiato rispetto al decennio precedente”, afferma il presidente Sima, Alessandro Miani. Per ridurre il rischio e mitigarne gli effetti esistono delle “buone pratiche”, che includono l’adozione di infrastrutture verdi, come parchi fluviali e bacini di espansione, che permettono di assorbire le acque piovane in eccesso” e aggiunge ”La prevenzione, la pianificazione urbanistica sostenibile e la creazione di infrastrutture resilienti sono fondamentali per ridurre il rischio alluvionale”, conclude.

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