Il caldo estremo continua a stringere l’Europa in una morsa senza precedenti, causando le prime vittime, mettendo sotto pressione ospedali e infrastrutture, e spingendo le autorità a prendere misure drastiche.
In Francia, l’allerta rossa ha portato alla chiusura della Torre Eiffel e di oltre 1.300 scuole pubbliche, mentre in Spagna e Portogallo i termometri hanno superato i 46 gradi, segnando nuovi record.
A Londra, il torneo di Wimbledon è iniziato con la giornata d’apertura più calda mai registrata. Si tratta della seconda ondata di calore che colpisce alcune parti del Regno Unito nell’ultimo mese, secondo il Met Office che rileva che, a giugno, “le temperature massime medie giornaliere sono state ben al di sopra della media meteorologica a lungo termine, con l’Inghilterra che ha registrato la terza temperatura media più alta e il Regno Unito la sesta dal 1884”.
In Turchia continuano le evacuazioni per vasti incendi, con focolai che minacciano anche la Grecia. Atene ha già attivato il piano d’emergenza per contenerli.
Le città francesi provano ad alleviare la situazione offrendo piscine e musei gratuiti, come a Marsiglia e Lione. Ma il caldo non è l’unico problema: in Savoia violenti temporali hanno provocato frane e colate di fango che hanno interrotto per giorni la linea ferroviaria tra Parigi e Milano, così come in Italia, mentre in Austria oltre 100 persone sono state evacuate a causa di una frana nel Tirolo
Nel Sud Europa, la situazione è ancora più critica. Giugno è stato il mese più caldo mai registrato in Spagna, con una media di 23,6 gradi e picchi di 46°C a Huelva. La Catalogna ha battuto il record di decessi legati al caldo per il mese di giugno, mentre in Portogallo il 46,6°C registrato a Mora ha superato ogni precedente. A Barcellona si distribuiscono acqua e cappelli gratuiti per proteggere residenti e turisti, mentre si temono notti tropicali con minime sopra i 25 gradi.
Al contrario temperature in calo in Portogallo.
Anche il Nord Europa non è risparmiato: in Olanda le scuole anticipano l’orario di uscita, mentre in Germania torna il “hitzefrei”, il permesso speciale per assenze legate al caldo. In Austria, la Caritas ha aperto 23 “oasi climatizzate” per senzatetto e persone fragili.
Intanto, anche fuori dal continente si registrano dati eccezionali: in Giappone, giugno è stato il più caldo mai rilevato da quando esistono le statistiche, con una media superiore di 2,34 gradi e temperature marine ben oltre la norma. L’emergenza climatica si fa globale.
“A causa del riscaldamento globale indotto dall’uomo, il caldo estremo sta diventando più frequente e intenso. È qualcosa con cui dobbiamo imparare a convivere”, ha dichiarato la portavoce dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (agenzia dell’Onu), Clare Nullis in una conferenza stampa a Ginevra. Sull’Europa, ha spiegato, insiste un sistema di alta pressione che “intrappola l’aria calda dal Nord Africa sulla regione”.
E a complicare le cose sono le temperature da record del Mar Mediterraneo, che registra in questo periodo in media 26,01 gradi centigradi (dati programma europeo Copernicus).