Damiano David è il protagonista della copertina di Vogue Italia di Gennaio 2025. La foto è scattata da Steven Klein e, in un’ intervista rilasciata al premio Pulitzer Andrew Sean Greer, il cantante racconta della sua vita a Los Angeles, della nuova avventura da solista, e del suo rapporto con la moda.
Damiano ha lasciato Roma, famiglia, amici e gli altri membri dei Måneskin, per realizzare il suo album: “All’inizio, è stato davvero spaventoso – si legge sulla rivista – È stato uno choc culturale. Ed è stato difficile trovare il mio posto in quella città (…) Non ci sono bar o locali con posti a sedere all’esterno, né piazze dove la gente si ritrova. È una città in cui non si cammina, mentre a Roma non si fa altro… anche perché ci vuole del coraggio per muoversi in auto. Los Angeles, a volte, sembra un deserto, ti fa sentire un po’ solo“.
Alla domanda su ciò che più lo spaventa, il cantante risponde: ”Cadere nelle trappole. Ce ne sono così tante. Credo che il segreto, in questo lavoro, sia la coerenza. So chi sono come artista e, se questo album fa flop, non sarà un verdetto sul mio talento: significherà solo che era il momento sbagliato. Farò un altro album, che un giorno funzionerà, perché so di essere in grado di farlo. Quindi, sì, direi che ho paura di cadere nella trappola della produzione in serie e della fama. Perché l’ho fatto, mi è successo. Ne ero ossessionato, tre anni fa”.
L’artista – il cui primo album da solista non è solo un disco, ma “un vero e proprio viaggio introspettivo”, anticipato dal singolo “Silverlines”, intensa ballata uscita il 27 settembre, e dal brano ”Born With a Broken Heart”- in questa sua nuova fase si allontana dalle sonorità rock più aggressive e abbraccia un sound più maturo e riflessivo, con influenze che spaziano dal pop al cantautorato, passando per atmosfere più cupe e malinconiche.
Parlando della vita californiana, nell’intervista esclusiva Damiano spiega: ”Non avevo un background e, in pratica, potevo essere chiunque volessi perché nessuno mi conosceva. E questo mi ha permesso di mettere da parte tutto quello che avevo fatto fino a quel momento e di costruire il mio ambiente da zero: nuova gente, nuovi posti, nuovi musicisti, nuovi autori. E, naturalmente, questo mi è stato di grande ispirazione”.
Il cantante – che nella copertina della rivista mostra i tatuaggi sull’addome scolpito, che spuntano da una giacca rosa lasciata sbottonata, e il viso pulito e ben rasato, senza il trucco e i successivi baffi con cui ci aveva abituato a vederlo – del suo rapporto con la moda dice: ”Amo l’abbigliamento, mi piace il fatto che abiti diversi possano dare sensazioni diverse. Direi che la moda è uno strumento efficace, un eccellente modo per comunicare. E a me piace comunicare”.
Riguardo alle collaborazioni con altri artisti, dice: ”Ho avuto la fortuna di incontrare persone immense, a volte di lavorare con loro, e le migliori sono quelle più tranquille. Bon Jovi è la persona più tranquilla in assoluto, ma lo sono anche Labrinth, Bruce Springsteen, Mick Jagger... Poi ci sono persone che sono sì grandi, non altrettanto grandi, ma che non sono affatto tranquille. Vogliono avere questa aura che è… finta, è una maschera. Si tratta di insicurezza, di non avere piena fiducia nella propria carriera”.