Il calciatore Dani Alves ha vinto il ricorso verso la condanna di primo grado per stupro. La Sezione d’appello del Tribunale Superiore di Giustizia di Catalogna oggi ha assolto l’ex calciatore del Barcellona, e della Juventus, dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane in una discoteca di Barcellona, nel dicembre del 2022; annullate anche le misure cautelari imposte. Il brasiliano era stato condannato in primo grado a 4 anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Barcellona, il 22 febbraio 2024.

La Corte, nella sentenza, fa riferimento alla testimonianza della vittima considerata non “sufficiente per mantenere la condanna all’accusato” e ritiene che non ci siano “prove sufficienti” per escludere la presunzione di innocenza di Alves. Il Tribunale ha respinto, quindi, i ricorsi della Procura che chiedeva la parziale nullità della sentenza e, in subordine, l’aumento della pena a 9 anni, e dell’accusa privata che chiedeva l’aumento della pena a 12 anni. Il calciatore, che aveva trascorso 14 mesi in carcere, come misura cautelare, dopo essere stato arrestato nel gennaio 2023, era stato rilasciato su cauzione a marzo dello scorso anno.

Il Tribunale segnala, inoltre, che non condivide “la convinzione” della corte di primo grado, che argomenta la sentenza di condanna con “ragionamenti” che contengono “una serie di vuoti, imprecisioni, inconsistente e contraddizioni sui fatti” nella sua valutazione giuridica e nelle conseguenze.

Dani Alves aveva lasciato il penitenziario a marzo 2024, dopo 14 mesi di detenzione preventiva e il pagamento di una cauzione di 1 milione di euro, come confermato dal Tribunale di Barcellona. Il calciatore, inoltre, aveva dovuto consegnare i suoi due passaporti, brasiliano e spagnolo, come prescritto dalle misure cautelari per il ritorno in libertà vigilata, in attesa della definizione del processo.

Condannato a quattro anni e sei mesi di carcere per lo stupro di una giovane donna, in una discoteca di Barcellona nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022, l’ex blaugrana non poteva lasciare la Spagna, doveva presentarsi con cadenza settimanale davanti al Tribunale provinciale, oltre a non potersi avvicinarsi a meno di 1 km dalla vittima dello stupro. Nel frattempo i suoi legali aveva cercato di ottenere in appello l’assoluzione mentre l’accusa puntava a un aumento della pena a 9 anni. Nel corso del processo, il brasiliano, che inizialmente aveva negato di aver avuto rapporti con la vittima, ha poi sostenuto che erano stati consensuali, per poi ammettere la violenza, affermando di essere stato alterato dallo stato di ebbrezza. 

Dani Alves con la maglia del Brasile (GettyImages)

28/03/2025

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