La mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanché, ieri, quella nei confronti del ministro Carlo Nordio, nei prossimi giorni.
E ancora: il congedo paritario, la riduzione dell’orario lavorativo, i referendum su cittadinanza e Jobs Act. Le opposizioni vanno avanti con la strategia degli “obiettivi condivisi” per tenere insieme gli schieramenti. Ieri alla Camera, il passaggio della discussione generale sulla mozione di sfiducia presentata dai Cinque Stelle ha offerto un ‘assaggio’ di quello che accadrà nelle prossime settimane, quando la mozione arriverà ai voti dell’aula.
Un’aula nella quale spiccano gli ampi spazi vuoti lasciati da Forza Italia e Lega, la ministra del Turismo è affiancata solo dai ministri dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e dal ministro per la protezione Civile e Politiche del Mare, Nello Musumeci. Un segnale politico per il centrosinistra che attacca compatta contro la ministra e, soprattutto, contro la presidente del Consiglio.
Camera dei deputati – 4 aprile 2024, il voto sulla prima mozione di sfiducia al ministro Daniela Santanchè. (lapresse)
A sottoscrivere la mozione, oltre ai Cinque Stelle che l’hanno presentata, sono il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra. Al momento del voto, tuttavia, il perimetro delle opposizioni si allargherà, come hanno annunciato ieri anche da +Europa: “Voteremo la sfiducia a Santanché, ma mi sembra evidente che la ministra sia stata già sfiduciata dalla sua stessa maggioranza e scaricata politicamente da Giorgia Meloni e da tutto il governo”.
Pronto a votare la sfiducia anche il partito guidato da Carlo Calenda: “Voteremo la sfiducia perché crediamo che non possa essere ministra e che non sarebbe mai dovuto diventarla”. Nonostante questo, Calenda si dice sicuro “la sfiducia verrà respinta e il governo uscirà rafforzato dal voto del Parlamento, potendo respingere ogni richiesta di dimissione presente e futura. Non è questo il modo di fare opposizione”, conclude Calenda.
![l presidente del M5s, Giuseppe Conte. In un video si chiede se il governo è ricattato da una singola ministra](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/12/14/1734188876949_rainewsdbfbebfcbcefe.jpg)
l presidente del M5s, Giuseppe Conte. In un video si chiede se il governo è ricattato da una singola ministra (Ansa)
Filo rosso degli interventi è la richiesta a Giorgia Meloni di prendere posizione e chiedere alla ministra il passo indietro. “Presidente Meloni, ma lei è ricattata dalla ministra Santanché?”, chiede il deputato del Pd Toni Ricciardi che ricorda il precedente del ministro della Cultura Sangiuliano: “Per quale ragione una presidente del Consiglio non è in grado di pretendere le dimissioni da una ministra che sta imbarazzando non solo il governo, ma le istituzioni?”
Un sospetto che anche il leader m5s, Giuseppe Conte, esplicita in un video sui social: “Come è possibile che il governo sia ricattato da una singola ministra? Devi andare a casa, dobbiamo tutelare il decoro e la dignità delle istituzioni italiane”.
Le opposizioni, in ogni caso, non sembrano avere fretta di votare. L’obiettivo della mozione di sfiducia non è tanto farla approvare, ma alzare il pressing sulla premier perché si esponga per far dimettere la ministra. Assieme a questo, dare la più ampia visibilità mediatica alla vicenda e, con essa, alla battaglia parlamentare. I tempi, d’altra, parte non si annunciano brevissimi: la mozione di sfiducia a Santanché è tra gli ultimi argomenti all’ordine del giorno dell’agenda della settimana parlamentare, ma bisogna considerare che prima ci sono altri provvedimenti in attesa, che giovedì c’è il Parlamento in seduta comune sull’elezione dei giudici della consulta e venerdì arriva il decreto Pnrr emergenze sul quale il governo porrà probabilmente la fiducia, che impegnerebbe l’Aula fino all’inizio della prossima settimana.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio,5 febbraio 2025. Dopo l’informativa sul caso Almasri, le opposizioni stanno preparando una mozione di sfiducia nei suoi confronti (lapresse)
Nell’attesa, il centrosinistra lavora alla mozione di sfiducia per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo l’informativa tenuta al Parlamento sul caso Almasri. Una informativa che, per le opposizioni, presenta “più di un punto oscuro”. Stando a quanto si apprende il lavoro per allargare il perimetro dei sottoscrittori della mozione è in fase avanzata. Nel pomeriggio, poi, non è sfuggito ai cronisti presenti in Parlamento il breve colloquio tra il presidente del m5s, Giuseppe Conte, e la segretaria Pd Elly Schlein, durante il quale i due hanno visionato un testo scritto che fonti parlamentari non escludono possa trattarsi di una prima bozza della mozione.