Sono 16 i daspo emessi dal questore di Roma per reiterazione della violazione delle norme che vietano l’apologia del fascismo. Si tratta di tifosi di Roma, Lazio e Napoli, già denunciati negli ultimi due anni in occasione della commemorazione di Acca Larentia a Roma, in quelle occasioni sono stati indagati almeno trenta nostalgici che rischiano il processo. Il daspo di cui si è avuta notizia oggi riguarda non solo romani ma anche napoletani, salernitani, casertani e avellinesi. 

 

 

Tre dei 16 provvedimenti hanno una durata di sei anni, aggravata dall’obbligo di firma alla polizia, mentre altri tredici sono stati adottati per periodi compresi tra uno e due anni. La posizione di oltre 200 persone è ancora sottoposta a valutazione da parte degli agenti della Divisione Anticrimine ed è riconducibile, spiega la questura, “ad altre ipotesi delittuose per le quali è espressamente prevista l’applicabilità del Daspo “fuori contesto”, dunque a prescindere dalla commissione di episodi di violenza in ambito sportivo”. 

Si tratta di soggetti coinvolti in risse, violenze, incidenti di piazza, non ultimi quelli avvenuti lo scorso 11 gennaio a San Lorenzo, e fatti di droga.

 

La questura di Roma precisa che, “con la stessa costanza e sostenibilità proseguono le sanzioni a carico di tifosi che violano il regolamento d’uso dell’impianto con condotte che, qualora reiterate, comporteranno l’applicazione della più grave misura del Daspo. Fino ad ora, sono 186 quelle adottate dall’inizio di questo campionato; 20, invece, i mancati gradimenti emessi da inizio stagione dalla società sportiva della Roma. Obiettivo condiviso quello di realizzare condizioni di legalità delle curve da preservare per i veri tifosi”.

 

Proseguono le sanzioni a carico di tifosi che violano il regolamento d’uso dell’impianto con condotte che, qualora reiterate, porteranno alla misura del daspo. Fino ad ora sono186 quelli adottati dall’inizio del campionato.

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