“Su Ewald Kühbacher che ieri a San Candido ha ucciso suo padre e la vicina di casa sebbene fosse un soggetto introverso, non risultano precedenti di polizia o segnali che potessero evidenziare che fosse un soggetto pericoloso e quindi da attenzionare”, così il maggiore Simone Carlini, comandante della compagnia dei carabinieri di San Candido alla conferenza stampa in Procura a Bolzano.
“Allo stato attuale non abbiamo elementi per dire quale sia stato il movente, ma si suppone che la vicina di casa sia una vittima collaterale”, ha detto la pm Federica Iovene. Secondo quanto riferito, la vicina di casa è stata colpita dai colpi di arma da fuoco alle spalle “segno che ha cercato di fuggire dopo aver capito cosa stesse succedendo”. Secondo chi indaga, è verosimile che sia la donna che il padre dell’omicida fossero entrambi morti quando è stato allertato il 112. Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Raffaele Rivola, ha confermato che da parte dei militari non sono stati esplosi colpi, ma solo utilizzate granate stordenti.
Contrariamente a quanto si pensava inizialmente, l’omicida avrebbe sparato con una pistola calibro 9 regolarmente detenuta, e non con le armi possedute dal padre, un ex guardia forestale.