Potrebbe essere un colpo di scena, una svolta a 18 anni di distanza dal terribile omicidio di Chiara Poggi, anche se è ancora troppo presto per parlare di svolta nelle nuove indagini. Il profilo maschile senza identità individuato dalle analisi, consolidate, sulle striscioline di una garza di stoffa, usata per prelevare materiale dal palato, dalla lingua e dalle pareti del cavo orale della giovane, non ha ancora le sembianze di una prova per dire che 18 anni fa ad uccidere sia stata più di una persona. Ma potrebbe esserci una terza persona, ancora non identificata, ad essere presente sulla scena del delitto.

E’ scontro tra periti di parte dopo l’incidente probatorio
 

Delitto di Garlasco (Rainews24)

Il rebus dall’incidente probatorio
È un rebus nel rebus quello venuto a galla ieri dall’incidente probatorio disposto nell’inchiesta della Procura di Pavia che ha acceso i riflettori su Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara, accusato di omicidio in concorso con altre persone. Una ipotesi che ridisegnerebbe le indagini e anni di processi che hanno portato a ritenere responsabile Alberto Stasi, l’allora fidanzato della ragazza, che sta finendo di scontare una condanna definitiva a 16 anni di carcere.

La ricostruzione di “Chi l’ha visto” con l’esperto di videogiochi sulla tv accesa
 

Garlasco prove

Garlasco prove (Tg2)

Delitto Garlasco indagini della Polizia Scientifica (Tg1)

I due cromosomi Y, di cui uno ignoto
La replica degli esami genetici effettuati da Denise Albani, la perita nominata dalla gip Daniela Garlaschelli, hanno confermato gli esiti di quattro giorni fa: sui 5 prelievi, tre non hanno portato a nulla di utile, mentre gli altri due hanno individuato due cromosomi Y. Di questi uno è riconducibile a Ernesto Gabriele Ferrari, l’assistente di Dario Ballardini, il medico legale che nel 2007 effettuò l’autopsia. L’altro è privo di un nome e quindi, come oramai si dice, è di un ignoto che, in questo caso, sarebbe il numero 3 e che fa escludere sia Sempio sia Stasi.

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Ed è proprio su questa traccia genetica maschile che ci sono interpretazioni ben diverse da parte dei consulenti.

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Le diverse opinioni dei consulenti
Per alcuni il profilo è “netto, completo, robusto e con 22 marcatori” e non ha identità, per altri, tra cui Luciano Garofano, l’allora comandante dei Ris nominato dalla difesa di Sempio, sarebbe un mix tra quello di Ferrari e di un altra persona sconosciuta in quantità minime. “La spiegazione più logica, e non di parte – sostiene l’ex generale dell’Arma – è che sia una contaminazione che è avvenuta prima del prelievo, maneggiando quella garza” che sarebbe stata utilizzata per raccogliere materiale dalla bocca di Chiara per poi confrontarlo con le tracce emetiche sulla scena del crimine. Una “contaminazione” che, a suo dire, boccia la tesi di “un secondo uomo: andranno di certo alla ricerca di un fantasma”.

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In vista di ulteriori approfondimenti, la dottoressa Albani, ha preannunciato nella mail inviata ieri con secondi risultati, che dovrà chiedere una serie di chiarimenti a Ballardini. Innanzitutto il perché abbia usato quella garza, forse addirittura un frammento di tessuto non sterile, e non un tampone vero e proprio. E poi avere l’elenco nel dettaglio di chi era con lui in sala autoptica e di chi, in quel frangente, ha avuto a che fare con il corpo senza vita della ragazza.

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Si va ad esclusione dai tamponi
Nel caso in cui, ancora una volta non si riesca a dare la paternità a quel profilo, si procederà a estendere i tamponi a coloro che un tempo erano stati scartati. Dato che per ora non ci sarebbe compatibilità con i ragazzi che frequentavano la casa dei Poggi, ogni strada è percorribile: si va dai dipendenti delle pompe funebri, ai soccorritori della croce rossa che è intervenuta il 13 agosto del 2007, fino a chi ha scattato le foto al cadavere ai fini dell’indagine.

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Caso Garlasco 21_05_25 (Tg3)

Caso Garlasco omicidio Chiara Poggi (Tgr Lombardia)

Gli investigatori al lavoro (Tg1)

21/03/2025

Il mistero delle due sedie
Il giorno del primo ingresso degli investigatori sul luogo del delitto, nelle foto scattate all’epoca, i Carabinieri trovano una scena del crimine, mai analizzata a fondo, almeno secondo quanto raccontano alcune immagini che delineano un vero e proprio enigma: è un giallo su cosa ci fanno due sedie, posizionate in modo anomalo proprio davanti alla tv di casa Poggi accesa, con immagini che sembrano di un video gioco dell’epoca. Forse – l’ipotesi, la suggestione, sulla quale si dibatte a Chi l’ha visto, Raitre – qualcuno stava giocando in casa ad un videogioco. E questo aprirebbe scenari inediti, sull’eventuale presenza in casa di altre persone, oltre a Chiara ed Alberto Stasi.

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Si prosegue con le nuove analisi

Dal punto di vista giudiziario invece, l’inchiesta prosegue. Con gli incidenti probatori. 

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Chiara Poggi (Chi l’ha visto, Rai3)

21/03/2025

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