A 29 anni e mezzo di distanza si apre questa mattina dalle 9 in Corte d’Assise a Genova, per la prima volta, il processo sul delitto di Nada Cella, segretaria 24enne uccisa nello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava, in via Marsala a Chiavari il 6 maggio del 1996.

Tre gli imputati, la principale è l’ex insegnante Anna Lucia Cecere, accusata di omicidio aggravato dai futili motivi. Sarebbe lei secondo l’accusa l’autrice del delitto, indagata all’epoca per soli 5 giorni, posizione poi archiviata e riemersa nel 2021 con la riapertura delle indagini su intuizione e studio di una criminologa Antonella Delfino Pesce. Fondamentale, nella sua ricostruzione, la scoperta di bottoni simili a quello trovato sulla scena del crimine, rinvenuti dai carabinieri poco dopo il delitto, ma mai segnalati alla polizia. La pm Gabriella Dotto ritiene che il movente sia la gelosia di Cecere nei confronti di Nada Cella, vista come una rivale per l’attenzione di Soracco.

Insieme a Cecere, a processo anche il commercialista Marco Soracco, titolare dello studio in cui venne uccisa Nada e a lungo indiziato poi prosciolto dalle accuse nel 1998, e l’anziana madre Marisa Bacchioni. Entrambi dovranno rispondere di favoreggiamento, nella tesi dell’accusa per aver coperto Cecere e sviato le indagini. Da chiarire il rapporto tra Soracco e l’ex insegnante, da lui a lungo negato, oggetto anche di un’unica intercettazione telefonica dell’epoca che dovrà essere acquisita agli atti.

tg2 Simone Gorla su morte Nada Cella 30 anni fa (tg2 )

L’apertura del processo

Questa mattina oltre alle acquisizioni documentali e delle prove sono ammessi i testimoni, oltre una cinquantina solo quelli della lista delle difese cui si sommano i teste proposti dall’accusa e dalle parti civili, la famiglia della ragazza. E’ stata poi esaminata una questione preliminare, quella della legittimità costituzionale sollevata da uno dei legali difensori, l’avvocato Andrea Vernazza, in merito alla posizione del suo assistito Marco Soracco, in ordine alla sostenibilità della richiesta di rinvio a giudizio senza motivazione da parte della corte, su una posizione già oggetto di proscioglimento. Vernazza sosteneva che il rinvio a giudizio sia avvenuto senza motivazione, nonostante un precedente proscioglimento.

La Corte d’Assise di Genova, presieduta da Massimo Cusatti, durante la prima udienza del processo, ha respinto l’eccezione di costituzionalità presentata dall’avvocato difensore di Soracco e della madre Marisa Bacchioni, che aveva contestato il rinvio a giudizio nei confronti dei due.  La Corte dovrà pronunciarsi in merito.

Omicidio Nada Cella, prima udienza del processo a Genova

Omicidio Nada Cella, prima udienza del processo a Genova (Ansa)

L’intercettazione telefonica resta agli atti del processo

L’avvocato Gianni Roffo, che insieme alla collega Susanna Martini difende Anna Lucia Cecere, imputata per omicidio nel delitto Cella, ha chiesto di escludere dal processo un’intercettazione telefonica tra Marisa Bacchioni e un’interlocutrice anonima. Durante il colloquio, l’anonima diceva a Bacchioni: “L’ho vista che andava via col motorino, l’ho vista tutta sporca che metteva tutto sotto la sella. L’ho salutata e manco mi ha guardata. Le dico la verità. L’ho vista quindici giorni fa nel carruggio e non mi ha nemmeno guardata”.

La pm Gabriella Dotto ha però chiesto di conservare l’intercettazione che porterà agli atti del processo, così come di mantenere il reato di false dichiarazioni. Dopo un’ora di camera di consiglio la Corte d’Assise, presieduta da Massimo Cusatti, ha respinto la richiesta degli avvocati di Anna Lucia Cecere, Gianni Roffo e Susanna Martini, che assistono la donna accusata di omicidio.

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