Una famiglia di Sesto Fiorentino è stata contagiata dalla Dengue. Si tratta di tre casi, madre, padre e figlia. Le due donne, ha ricostruito l’ufficio di igiene della Asl Centro, avevano soggiornato a Fano tempo fa. Nella cittadina delle Marche è scoppiato un grosso focolaio di Dengue, una malattia che viene trasmessa dalla zanzara tigre.

Il maxi focolaio a Fano

Maxi focolaio di dengue a Fano (Pesaro-Urbino): oltre 100 i casi accertati e 10 quelli probabili che si registrano al momento nell’area. A comunicarlo la Regione Marche, in una nota, aggiungendo che sono inoltre in via di verifica altri casi che hanno presentato nei giorni scorsi sintomatologia compatibile. Nelle farmacie comunali è in distribuzione il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante a prezzo calmierato (800 quelli disponibili complessivamente).

“Per prevenire la malattia, che è trasmessa unicamente dalle zanzare – si ricorda – sono state messe in atto tutte le misure di Sanità pubblica previste. Come da indicazione del Dipartimento di prevenzione della Ast, il Comune di Fano ha effettuato la disinfestazione su tutta l’area urbana di Fano ed avviato un intervento per eliminare le larve. Inoltre è partita una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione residente su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private: va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali; è consigliato indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci. Sono state posizionate nel territorio alcune trappole per zanzare, utili per definire la consistenza della popolazione in grado di trasmettere il virus e l’eventuale infettività. Le zanzare catturate verranno esaminate dal laboratorio per le malattie trasmesse da vettori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche“.

 

Ciccozzi: “Troppa sottovalutazione e poco informazione, così focolai aumentano”

“Il Covid non ci ha insegnato nulla  in termini di prevenzione, ora ci mettiamo a rincorrere la Dengue in  mezza Italia, da Fano in Toscana. È chiaro che le disinfestazioni  sono partite in ritardo, quest’anno le piogge di settembre hanno fatto slittare le masse di zanzare tigre che a luglio e agosto con poche  piogge hanno trovato più difficoltà” afferma Massimo Ciccozzi, epidemiologo al Campud Biomedico di Roma. Capisco le difficoltà dei singoli comuni ma c’è troppa sottovalutazione e poca informazione sulla Dengue. Più del 50% dei casi è asintomatico, chi ha i sintomi ha un  periodo di incubazione che arriva fino a 14 giorni. Quindi è molto difficile intercettare i contagi perché si allungano i tempi ma se non si fa la disinfestazione e non si avverte la popolazione sull’uso di  repellenti e di aiutare nell’evitare il ristagno dell’acqua nei  giardini e terrazzi privati, sarà difficile fare passi avanti e così i piccoli focolai aumenteranno finché le temperature saranno ‘gradevoli’ per la zanzara tigre”. 

Lopalco: “Preoccupa vastità focolaio, misure urgentissime”

 “La vastità del focolaio di Dengue  marchigiano non fa ben sperare. Quello che è successo alla famiglia  toscana può essere già successo a tanti altri che si sono spostati in  altre province e dato vita a focolai locali” sottotraccia. Così l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco commenta le ultime segnalazioni in Toscana di 3 casi di persone appartenenti  allo stesso nucleo familiare di cui 2 che avevano soggiornato a Fano in tempi compatibili con lo sviluppo dell’infezione. “Molti casi di Dengue, infatti, non sono diagnosticati perché  asintomatici o con sintomi molto lievi. Questo permette al virus di diffondersi indisturbato prima di essere individuato. È urgentissimo rafforzare le misure anti-zanzare”, conclude Lopalco.

Bassetti: “Pensare a screening a tappeto in aree interessate da focolai”

“La Dengue ormai non è solo un  problema di Fano, ma abbiamo casi anche in Toscana. Speriamo la  situazione non peggiori, ci verrà in aiuto delle temperature che  dovrebbero scendere. C’è stata una sottovalutazione a livello locale  del problema della Dengue e questo è il risultato. Dobbiamo fare di  più, abbiamo moltissimi asintomatici o poco sintomatici che però  possono replicare il virus e se punti da una zanzara tigre questa  diventa vettore del virus e se punge un altro soggetto lo infetta. Se  la disinfestazione non viene fatta bene non ne usciamo. Forse serve un programma di screening a tappeto nelle aree interessate dai focolai  autoctoni di Dengue, per sapere se la popolazione è venuta o meno in  contatto con la Dengue e informarla su quello che deve fare e offrire  anche un programma di profilassi. Ma la lotta alla Dengue deve tornare al centro dell’agenda del Paese” afferma l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.

Condividere.
Exit mobile version