Il documentario, diretto da Emma Cooper e disponibile su Netflix, ricostruisce la battaglia coniugale senza esclusione di colpi
Il processo per diffamazione avvenuto a porte e telecamere aperte a Fairfax, Virginia, luogo scelto non a caso, in cui Johnny Depp, in occhiali, codino, orecchino, accusa di diffamazione l’ex moglie Amber Heard, spesso con l’aria da vittima, è disponibile in tre puntate (47, 48 e 50 minuti) su Netflix (e Sky Glass, Sky Q e Now).
L’ha diretto la documentarista Emma Cooper, che aveva già raccolto i nastri segreti di Marilyn Monroe, ricostruendo la battaglia coniugale in tribunale senza esclusione di colpi né video, né audio, oltre alle reciproche accuse che rimbalzano nel tribunale come palle da tennis (droga, alcol, pestaggi, stupro con bottiglia) valutate milioni di dollari.
Si sa che alla fine Depp ha vinto, grazie alla collaborazione in diretta di milioni di fan e ragazzine che lo seguono su You Tube e TikTok e mentre la vita scorre guardano il processo: il film vuol essere un atto d’accusa contro la deriva social di uno dei tre processi della coppia di divi le cui nozze si consumarono in fretta nel 2015. Ricalca lo schema di tanti court movie, le udienze, la giuria, le arringhe, i colpi di scena, i dubbi, genere in cui è maestro «Testimone d’accusa» di Billy Wilder.
È tutto vero, ma sembra falso. Non è tanto la materia della contesa, ben nota e pubblicizzata, quanto il peso dei social all’interno del processo mediatico in cui varia umanità del web commenta, magari con la maschera di Deadpool. Un gioco di campi e controcampi tra i due attori, spesso accusati di recitare una parte, in parte pare proprio sia così. L’interesse quindi è nel ruolo dell’opinione pubblica che influisce sull’esito e il film, facendo l’etica accusa, entra nel gioco con lo stesso ruolo.
L’esito sembra un crollo del movimento me too, Depp, invece, è sullo schermo come uno svogliato Luigi XV in Madame du Barry e anche qui detta legge e vince.
Depp contro Heard, 2023, di Emma Cooper, Netflix
8 settembre 2023 (modifica il 8 settembre 2023 | 21:05)
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