Al secondo turno degli Internazionali di Tennis 2025, l’italiano Francesco Passaro, Wild card nel torneo, ha compiuto un’impresa battendo in due set il numero 15 del mondo, Grigor Dimitrov. L’azzurro passa così al terzo turno, dove affronterà il vincente della sfida tra il russo Karen Khachanov e l’argentino Roman Andres Burruchaga. 

Un momento felice quello del giovane azzurro. Coetaneo di Jannik Sinner, ha esordito nel circuito maggiore agli Internazionali di Roma nel 2022. Il 2025 si è aperto con l’approdo al secondo turno degli Australian Open proprio per il ritiro di Grigor Dimitrov, per poi vederlo raggiungere il suo best ranking Atp, volando all’89esimo posto, mentre ora è al 101esimo.

Internazionali BNL D’Italia 2025 -Francesco Passaro (getty)

Dietro la scalata di questo ragazzo, nato a Perugia il 7 gennaio 2001, oltre al team che lo segue, c’è anche una presenza che, da qualche tempo, lo affianca nell’allenamento: non quello del corpo, bensì della mente. La stessa persona che ha portato il velocista Marcel Jacobs all’oro olimpico nei 100 metri ai Giochi di Tokyo 2020: Nicoletta Romanazzi.

Mental Coach specializzata in sport coaching, trainer e facilitatrice del respiro, Romanazzi è ormai nota come colei che fa ‘volare’ i campioni. A lei abbiamo chiesto che tipo di allenamento mentale è necessario in uno sport come il tennis, dove un match può durare 4-5 ore e solo con la testa si può combattere la stanchezza fisica.

Nel tennis -ci conferma subito Romanazzi- la parte mentale è molto più rilevante di quella tecnica. Se non si riescono a gestire la pressione, l’errore o la lunghezza del match, si finisce per perdere. I grandi campioni sono quelli che riescono ad accettare la fase di ‘down’, che sanno accoono il momento di sofferenza, per poi risalire la china e magari riuscire a portare a casa l’incontro.

Alleno gli atleti anche con la mente”

D. L’energia fisica va sempre di pari passo con quella mentale?
R. Più si è stanchi, più è difficile gestire la concentrazione. Gli atleti che seguo li faccio allenare anche con la mente. Il corpo chiede un risparmio di energia ed è la nostra testa che deve amministrare le forze al momento giusto.

Grigor Dimitrov/Francesco Passaro

Grigor Dimitrov/Francesco Passaro (getty)

“Ognuno ha diversi sé che devono alternarsi”

D. Lei in un suo libro spiega che ogni persona è fatta da diversi sé che devono alternarsi, farsi spazio, a seconda della situazione da affrontare. Nel tennis, quali sono le parti della propria personalità che devono prevalere durante la competizione?
R. Il tema che porto avanti è quello di conoscersi meglio e sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. A volte, anche i nostri tratti positivi, se usati male possono diventare tossici e agire contro di noi, danneggiandoci. Ad esempio, la parte gentile quando è troppo forte ci impedisce di saper dire di no, di mettere dei paletti alle richieste degli altri e questo non va bene, fa disperdere energie preziose. Se  si fa sport professionistico una parte competitiva bisogna averla per forza: bisogna avere grinta, ma bilanciarla con la calma, energia ma non troppi nervi. E’ tutto un lavoro di equilibrio.

La forza di Sinner? Rimanere sempre se stesso”

D. Di Francesco Passaro stiamo vedendo i risultati già in questi primi incontri degli Internazionali. Il torneo di Roma però segna il rientro in campo del numero uno Sinner.  Lei ha detto che la sua forza è ‘saper sempre rimanere se stesso’. Cosa intende precisamente e, secondo lei, riuscirà anche questa volta, con l’emozione del rientro, a lasciarsi alle spalle tutto quello che ha passato negli ultimi mesi?

R. Sinner è seguito da un mental coach e sono fiduciosa che saprà gestire la situazione anche questa volta. Partendo dal fatto che ogni persona è diversa e ognuno deve gestire le proprie emozioni, rimanere se stesso vuol dire non cambiare, non lasciarsi trascinare dalle richieste esterne. Per esempio dal successo. Molti atleti, una volta raggiunta la vetta, si lasciano travolgere dalle aspettative esterne dalle tante richieste. Questo porta a snaturarsi e, piano piano, si può perdere il proprio obiettivo, il proprio traguardo perché le spinte a fare miliardi di cose sono troppe.
La grandezza di Sinner è tenere il timone sempre dritto:  non andare al festival di Sanremo o all’incontro degli azzuri con il Presidente Mattarella, dopo essere diventato il numero 1 al mondo, gli ha portato anche forti critiche, ma non c’è nulla che tu possa fare che non attiri critiche dagli altri. La gente prima ti mette sul piedistallo, ma poi vuole buttarti giù da quel piedistallo.

Bisogna difendersi dagli attacchi esterni”

Io lo spiego sempre ai ragazzi, per aiutarli a non patire gli attacchi dal mondo esterno. E’ un tema grandissimo. Molti atleti smettono all’apice del successo perchè non sono sostenuti. Noi non li sosteniamo abbastanza. E’ come se volessimo costantemente metterli alla prova. Appena sbagliano qualcosa vengono subito attaccati. Questo accade perché non siamo in grado di gestire il fallimento e per questo non lo tolleriamo nemmeno dagli altri”.

Internazionali BNL d’Italia: Il team Sinner prima dell’esordio – 07 maggio 2025 (Fabiana Confini, Rainews.it)

07/05/2025

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