L’artista brasiliano Mundano ha presentato a San Paolo la sua ultima opera: un enorme murale realizzato con la cenere degli incendi e il fango delle inondazioni per denunciare i disastri ambientali che hanno devastato e continuano a devastare il Brasile.

Al centro del progetto, alto oltre 30 metri e largo 48, c’è un ritratto dell’attivista indigena Alessandra Korap che indossa una corona di fiori e tiene in mano un cartello con la scritta: “Stop the destruction #keepyourpromise”.

È un appello al gigante americano della soia Cargill perché mantenga gli impegni presi, spiega Mundano che si definisce un “artivista”

La coltivazione della soia è uno dei maggiori responsabili della deforestazione in Amazzonia. Sul suo sito web, Cargill dichiara di voler eliminare la deforestazione dalla sua catena di approvvigionamento in Brasile, Argentina e Uruguay entro il 2025.

“Siamo stanchi di essere un Paese, un continente in cui noi e le risorse naturali che abbiamo qui vengono sfruttate. Dobbiamo rigenerare il nostro pianeta invece di distruggerlo”, ha detto Mundano in un’intervista.

Il grigio dei tronchi bruciati e la terra bruna spaccata dalla siccità fanno da sfondo al monumentale ritratto.

Negli ultimi mesi, incendi dolosi hanno distrutto aree protette in Amazzonia, nella savana del Cerrado e nella più grande zona umida tropicale del mondo, il Pantanal

La siccità ha causato una situazione critica a livello nazionale e le previsioni indicano che persisterà in gran parte del Brasile almeno fino alla fine del mese, secondo un rapporto del Cemaden, il centro di allerta disastri del Brasile.

I fiumi dell’Amazzonia brasiliana si alzano e si abbassano sempre tra la stagione delle piogge e quella secca. Ma quest’anno la stagione secca è stata peggiore del solito. La siccità alimenta l’erosione delle sponde fluviali provocando il fenomeno delle “terras caídas”.

All’inizio di quest’anno, un’alluvione senza precedenti nello stato meridionale del Rio Grande do Sul ha ucciso più di 180 persone, colpito oltre 2 milioni di persone e distrutto intere comunità.

Mundano ha utilizzato per il murale il fango di quell’alluvione raccolto dal gruppo di attivisti Movement of People Affected by Dams, oltre a ceneri provenienti dall’Amazzonia, dalla Foresta Atlantica, dal Pantanal e dal Cerrado.

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