È stato disposto il carcere per Simone Borgese, accusato di una violenza sessuale, nei confronti di una studentessa, avvenuta a Roma l’8 maggio scorso e già condannato per altri due episodi di abusi.
Per l’uomo, che si trovava da giugno agli arresti domiciliari, su disposizione del gip di Roma, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori che avevano impugnato la decisione del tribunale del Riesame che, a sua volta, aveva accolto l’appello presentato dalla Procura sulla richiesta di misura cautelare in carcere.
L’arresto a giugno e le altre condanne
Dopo l’interrogatorio di garanzia di giugno, il gip aveva disposto la misura cautelare dei domiciliari per il 39enne che aveva scelto di non rispondere. Nel frattempo la Procura di Roma aveva presentato istanza al riesame sollecitando nei confronti di Borgese una ordinanza di custodia in carcere.
Borgese era stato già condannato a sette anni e mezzo di carcere dopo aver rapinato e violentato nel 2015 una tassista e nel 2014 una ragazzina nell’androne di un palazzo.
La denuncia riportata nell’ordinanza
Il racconto dell’orrore fatto dalla vittima riportato nell’ordinanza di custodia cautelare. “L’uomo, presumibilmente sulla quarantina, ricordo avere un odore particolarmente sgradevole che associo a materiale edile confermato anche dalle macchie presenti sul sedile posteriore della sua autovettura, la Multipla, abbassato e sporco di calcinacci e polvere bianca. Posso infatti affermare con certezza che nelle vicinanze del luogo dove ho incontrato per la prima volta l’individuo sono presenti diversi cantieri. Ricordo inoltre che, come esposto in denuncia, l’uomo ha effettuato due chiamate prima che sequestrasse il mio cellulare. Particolare che mi ha molto turbato è stata la domanda che l’uomo ha diretto nei miei confronti in merito all’età, che io potessi avere. Alla mia riposta di avere 28 anni, età da me inventata, lo stesso mi rispondeva di essere un mio coetaneo e che fosse stato sorpreso in quanto si aspettava che io ne avessi meno di 20, facendomi presumere che lui fosse probabilmente alla ricerca di ragazze molto più giovani di lui, forse anche minorenni. Ritengo importante, inoltre, precisare che tra le richieste che il medesimo ha rivolto nei miei confronti ci fosse anche quella di avere un completo rapporto sessuale, ed alla quale io fermamente rispondevo: “ASSOLUTAMENTE NO”.
La data ricorrente dell’8 maggio
L’uomo è già stato condannato per episodi simili, avvenuti nel 2015 e nel 2014. Il 10 novembre 2021 era tornato in libertà dopo aver scontato la pena in carcere.
Una data che ricorre quella dell’8 maggio. Nove anni fa la prima vittima, è il 2015, una tassista viene rapinata e violentata sotto un viadotto di Piana del Sole, sulla strada che conduce all’aeroporto di Fiumicino. All’epoca Borgese ha 34 anni e per quel reato sconta 7 anni e mezzo di carcere per stupro. Poi ancora l’8 maggio di quest’anno uno stupro, questa volta ai danni di una studentessa che aspettava alla fermata dell’autobus.
Ma non finisce qui. Con le sue foto pubblicate sui giornali, dopo la condanna a sette anni e mezzo per lo stupro della tassista, una 17enne lo riconosce come autore ancora di un’altra molestia sessuale, avvenuta in un ascensore nel 2014. Per questo fatto l’uomo è stato condannato a 2 anni e 10 mesi.