Il paragone può apparire blasfemo. Ma le modalità di elezione del nuovo capo dello sport mondiale assomigliano molto a quelle per l’elezione del Papa della Chiesa cattolica.
A partire da domani, infatti, circa un centinaio di grandi elettori dovrà entrare nella sala dove si sceglierà il nuovo Presidente del Comitato olimpico internazionale e ne uscirà solo quando ci sarà la fumata bianca. Prima dell’ingresso – intorno alle 16 di domani -, tutti dovranno però lasciare il telefonino e ogni device fuori dalla porta: nessun contatto con l’esterno.
Poi inizieranno le votazioni: una serie di turni fino a quando uno dei candidati non raggiunge la maggioranza assoluta. Se non si raggiunge il quorum al primo turno, il candidato con il minor sostegno viene eliminato e il processo continua fino a quando non verrà il nuovo Presidente. Nella storia non si è mai andato oltre al secondo turno. Il quorum è di 49 voti.
Sarà il primo “conclave” anche per i tre membri italiani, Ivo Ferriani, Giovanni Malagò e Federica Pellegrini. Proprio come i cardinali, i membri del Cio non possono rivelare per chi hanno votato. La riservatezza è un pilastro fondamentale del processo che lo trasforma in un vero e proprio “gioco di intrighi”, con lobby, promesse e tradimenti.
Altra curiosità, i membri Cio non votano fino a quando in corsa c’è un candidato del proprio Paese. Serve per garantire l’imparzialità. Al Cio, come nel conclave papale, i risultati di ogni turno vengono tenuti segreti fino all’annuncio del vincitore.
L’appuntamento è a Costa Navarino, un centinaio di chilometri a sud di Olimpia. Thomas Bach lascia dopo 12 anni confessando di “essersi sentito solo” nella crisi Covid.
Per la sua successione, i candidati sono 7: mai così tanti in 100 anni di votazioni.
Sebastian Coe, numero uno dell’atletica leggera mondiale ed ex due volte campione olimpico dei 1500 metri
Kirsty Coventry, plurimedagliata olimpica nel nuoto (7 medaglie) e ministro dello sport dello Zimbabwe
Juan Antonio Samaranch Jr., spagnolo, vicepresidente del Cio,
David Lappartient, francese, presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale
Il principe Feisal Al Hussein di Giordania
Morinari Watanabe, giapponese, presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica
Johan Eliasch, svedese, magnate degli affari e presidente della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard