
La polizia ha arrestato un giovane accusato di aver esploso un colpo di fucile da caccia ferendo Valentina Peonio, 33 anni, la notte tra sabato e domenica in piazza Nascè a Palermo. Il ventunenne è stato portato negli uffici della squadra mobile per essere interrogato e poi arrestato e trasferito in carcere.
Il giovane avrebbe detto di non aver avuto la volontà di premere il grilletto e che si sarebbe trattato di un incidente. Secondo quanto hanno ricostruito gli agenti della squadra mobile, la vittima, insieme ad un’amica, aveva visto il fucile dentro l’auto e per questo aveva accelerato il passo verso la propria auto. Secondo il suo racconto, il giovane ha imbracciato il fucile per mostrarlo alla ragazza che era seduta con lui in auto quando è partito un colpo. Avendo visto la donna ferita il giovane le è corso incontro e le ha chiesto scusa. Poi è salito sulla sua auto ed è fuggito con l’amica poi, preso dal panico, avrebbe sotterrato il fucile in un terreno vicino casa. Il 21enne ha indicato agli inquirenti la zona dove si trovava l’arma. La Scientifica ha sta eseguendo i rilievi sul fucile.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo il ferimento della donna dal prefetto Massimo Mariani, ha deciso di istituire la zona rossa per tre mesi anche nell’area tra Piazza Don Sturzo, via Puglisi Bertolino, piazza Nascè, via Isidoro Carini, via Archimede, via Daita, via Turati e piazza Don Sturzo.
“Dopo un’attenta disamina delle informazioni al momento disponibili – dice la prefettura – considerati i positivi risultati fin qui conseguiti nelle aree a vigilanza rafforzata istituite in tre diverse zone del centro di Palermo, è stata condivisa l’opportunità di rafforzare ulteriormente le attività di prevenzione e di controllo già in atto nella zona gravitante intorno a Via La Lumia, anche in vista delle imminenti festività natalizie e di fine anno”. La misura consentirà di inibire “la presenza di persone già denunciate per attività illegali e violente, che ne condizionino l’ordinata fruizione mediante condotte in contrasto con l’ordinario svolgimento della convivenza civile, generando un clima di insicurezza ed impedendo il pacifico vivere civile”.