Il giudice minorile di Milano ha disposto “il divieto di espatrio dal territorio nazionale” dei tre minori tra 11 e 13 anni che lunedì scorso, a bordo di un’auto rubata, avevano travolto e ucciso la 71enne Cecilia De Astis al quartiere Gratosoglio di Milano ed erano scappati senza prestare soccorso.
Il giudice ha anche convalidato il provvedimento preso dalla Polizia locale di porre i tre minori in un luogo sicuro, distanti dalle famiglie, dopo che si erano allontanati con i famigliari dall’accampamento nomadi di via Selvanesco senza averlo comunicato alle Forze dell’ordine. Erano stati rintracciati in in Piemonte. Si cerca ancora il quarto ragazzino che era a bordo dell’auto rubata.
Per i tre minori rintracciati è stato nominato un curatore speciale e il 27 agosto si terrà davanti al Tribunale dei Minori l’udienza di comparizione per i genitori. In quell’occasione saranno decisi i provvedimenti più adeguati nell’interesse dei minori, che hanno meno di 14 anni e non sono quindi imputabili. Il più probabile è il trasferimento in una comunità.
Il parroco: “Possiamo solo pregare e sperare che trovino qualcuno che sappia insegnare loro l’amore”
“Gesù, con il suo amore, ha insegnato che gli unici nemici sono la morte e il male. Il male e la morte sono gli unici nemici. Nessuna persona è da considerare nemica. Questo è il più grande insegnamento di Gesù. Anche se queste persone sono imprigionate dal male”. Lo ha detto Don Davide Bertocchi durante l’omelia per i funerali al Gratosoglio di Cecilia De Astis. “Tanto meno dei bambini. Tanto meno bambini ai quali è stata negata l’infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l’amore che vince il male“, ha aggiunto.
Il figlio: “A 12 anni devi aver un po’ coscienza”
“A 12 anni un minimo di coscienza la devi avere. Devi sapere cosa è giusto e sbagliato, cosa è male e cosa è bene. Poi io posso capire che sono bambini, va bene, però dietro ai bambini c’è sempre…” la famiglia. Lo ha detto Gaetano Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis, prima dei funerali di sua madre nella Chiesa di San Barnaba al Gratosoglio. “Forse anche la legge trova qualcosa, ma il divino sistema tutto” ha aggiunto. “Aiutiamoci come società, come comunità. Siamo un quartiere, siamo una città grande, non siamo l’ultimo Paese del mondo, tutti meritiamo rispetto, dignità, solidarietà e siamo un Paese forte: cerchiamo di fare valere la nostra forza” ha detto ancora il figlio della vittima. “La sensazione è che le istituzioni se ne dovranno occupare, pensare a quello che non è stato possibile fare prima e a quello che si potrà fare dopo. Ormai il presente è che la mia mamma non c’è più”.