Mentre il cammino di Joe Biden verso l’incoronazione come candidato dei democratici alla Casa Bianca si fa sempre più accidentato, per il suo avversario Donald Trump la strada verso la consacrazione alla convention dei repubblicani è sempre più in discesa. Forte della sentenza sull’immunità di ieri emessa dalla Corte Suprema, il tycoon ora vuole provare a smontare tutti i procedimenti a suo carico. A partire dalla sentenza di condanna a New York per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels, di cui ha già ottenuto lo slittamento dall’11 luglio al 18 settembre, quindi dopo la convention di Milwaukee.

La procura di Manhattan ha infatti accolto la richiesta dei suoi legali di rinviare la sentenza sul caso della pornoattrice. La richiesta degli avvocati dell’ex presidente è legata alla sentenza di ieri, che concede l’immunità parziale ai presidenti per atti ufficiali.

Trump è condannato per aver falsificato documenti aziendali relativi alla sua copertura di uno scandalo sessuale durante la campagna presidenziale del 2016, e la definizione della pena era appunto prevista l’11 luglio, vale a dire pochi giorni prima di essere formalmente nominato alla convention repubblicana.

La scelta di rinviare la sentenza è stata motivata con le novità introdotte dalla decisione della Corte Suprema, che ha concesso a Trump ampia immunità dall’accusa per azioni ufficiali intraprese in qualità di presidente. Il rinvio fissa la sentenza a non prima del 18 settembre, quindi diverse settimane dopo la convention del suo partito. La procura di Manhattan ha optato per questa strada in modo da poter valutare se la sentenza della Corte può influire sulla sentenza, ha comunicato la stessa procura in una lettera ai pubblici ministeri e agli avvocati della difesa.

Trump era stato giudicato colpevole per tutti i 34 capi d’accusa nel processo di New York sui pagamenti all’attrice di film porno e in rischia da una multa fino a quattro anni di prigione. I giurati avevano considerato Trump colpevole di aver falsificato documenti contabili per nascondere un pagamento di 130mila dollari all’attrice Stormy Daniels ed evitare uno scandalo sessuale alla fine della sua campagna presidenziale del 2016.

Condividere.
Exit mobile version