“L’ammissione da parte del promotore di giustizia vaticano dell’esistenza di un fascicolo su Emanuela Orlandi è un passo avanti importante verso la verità. È un fatto certo, infatti, a questo punto, che il Vaticano abbia compiuto delle attività aventi ad oggetto il rapimento di Emanuela Orlandi (scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, ndr) che non ha mai condiviso né con la famiglia né con la procura di Roma” afferma l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi e del fratello di Emanuela, Pietro.
Il promotore di giustizia vaticano: “Abbiamo trovato il dossier, il contenuto è riservato”
Il riferimento è a quanto detto ieri da Alessandro Diddi, intervenuto alla presentazione di un libro, durante la quale ha dichiarato: “Il dossier cui allude Pietro Orlandi, quello di cui parlò Paolo Gabriele, esiste, lo abbiamo trovato”. Diddi non ha voluto entrare nei contenuti dell’indagine aperta lo scorso anno né indicare i tempi nei quali si svilupperà. “Il contenuto è riservato” ha spiegato il magistrato ma “mi auguro che venga presto il giorno in cui potremo presentare la nostra attività di indagine e ognuno potrà dare la sua lettura” (indagine aperta, per la prima volta, per volere del Papa).
Il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi (Ansa)
Pietro Orlandi: “Speriamo che il dossier non sia stato modificato”
“Facciamo finta di credere che l’abbiano trovato ora e che non stava già in Segreteria di Stato dal 2012; ma, va bene: l’importante è che ora hanno ammesso di averlo anche se dicono che ‘il contenuto è riservato’… e naturalmente speriamo non modificato” ha commentato ieri, in una storia sui suoi social, Pietro Orlandi.
L’avvocato Sgrò: “Chi ha custodito questo fascicolo, visto che il Vaticano aveva detto che non esisteva?”
“Tale circostanza, peraltro, arreca molto dispiacere ai familiari, considerato che nel 2012 i magistrati romani conducevano la seconda inchiesta sul sequestro di Emanuela e i magistrati stessi avrebbero potuto, in un’ottica di leale collaborazione, giovarsi delle risultanze vaticane” continua l’avvocato Sgrò. Che subito dopo aggiunge: “Le dichiarazioni del promotore di giustizia, poi, destano qualche perplessità sulla ricostruzione stessa della storia di questo fascicolo. Il Comandante Giani, infatti, avrebbe redatto questa ‘ricostruzione storica’ nel 2012, che sarebbe adesso nella disponibilità del promotore di giustizia”.
Pietro Orlandi e l’avvocato Laura Sgrò (ansa)
“Pur rispettando il segreto istruttorio, va evidenziato che la famiglia Orlandi ha fatto richiesta di prendere visione ed estrarre copia di questo fascicolo sin dal 2017, mentre l’inchiesta vaticana è stata aperta solo nel gennaio del 2023, ben sei anni dopo. Perciò, è lecito chiedersi: chi ha custodito questo fascicolo fino ad ora, visto che in più occasioni è stato riferito pubblicamente dalle autorità vaticane che non esisteva alcun fascicolo e che quello di Emanuela Orlandi era un caso chiuso?” si chiede polemicamente l’avvocato Sgrò.
“La famiglia Orlandi confida che vengano finalmente date delle risposte chiarificatrici, considerate le innumerevoli istanze da loro formulate alle autorità vaticane e si augura sia giunto davvero il momento di fare chiarezza. Allo stesso modo gli Orlandi si augurano che la Procura di Roma nonché la Commissione parlamentare di inchiesta si attivino quanto prima per chiedere l’acquisizione di questo fascicolo” conclude il legale.