Si lavora in Emilia-Romagna per spalare fango, detriti, pompare acqua con le idrovore all’indomani dall’ennesimo evento alluvionale che ha colpito parte della Romagna, dell’Emilia e che ha allagato soprattutto la pianura e l’area della Città metropolitana di Bologna, la situazione che resta tra tutte la più critica e complessa che viene gestita in queste ore. 

Sale il livello del fiume Letimbro fango e acqua lambiscono il ponte: video (Localteam)

Maltempo, l'Emilia-Romagna sott'acqua

Maltempo, l’Emilia-Romagna sott’acqua (ANSA)

Apprensione per la piena del Po in arrivo
La presidente della Regione facente funzioni, Irene Priolo, stivali nel fango, ieri ha incontrato la popolazione in diversi territori, si appresta a chiedere lo stato di emergenza e si appella alle altre Regioni per chiedere a gran voce un piano Marshall per la messa in sicurezza del territorio. Apprensione per la piena del Po.

Bologna allagata
Bologna, provincia messa in ginocchio, conta i danni e anche nei quartieri più colpiti del capoluogo serpeggiano rabbia ed esasperazione. Nell’ultimo tratto di via dell’Arcoveggio, nella zona nord, l’acqua ha messo in ginocchio diverse case, garage e attività economiche. Gli allagamenti sono arrivati anche dal Navile, il canale che dà il nome al quartiere di cui fa parte il rione Corticella, e dai tombini.

Cesenatico, Forlì, Reggiano: i danni
Si contano i danni anche in provincia di Forlì-Cesena, in particolare per gli allagamenti a Cesenatico. L’allerta resta alta nel Reggiano, dopo la rottura dell’argine del torrente Crostolo, affluente del Po, e di altri corsi d’acqua. Un centinaio le famiglie che ancora restano fuori casa, un numero che però potrebbe ancora crescere. 

3000 evacuati, 2100 solo a Bologna
Sono in via di ripristino le rotture arginali, e anche i servizi di diverse strutture sanitarie che hanno avuto problemi per gli allagamenti. Sono ancora in corso di definizione le stime dei danni, mentre gli evacuati in tutta la regione sono circa 3.000, di cui 2.100 a Bologna. 

Stavolta, sottolinea Priolo, “c’è un tema principale di viabilità: abbiamo visto in questo caso saltare via completamente la viabilità e la rete urbana. L’acqua è entrata dai tombini, non dai fiumi. Bisognerà lavorare sulle reti urbane di scolo delle acque”. Nei prossimi giorni sarà formalizzata la richiesta di stato di emergenza.

Intanto per le prossime 12 ore c’è ancora un’allerta rossa, legata al passaggio della piena del Po verso il Delta, dunque nel Ferrarese, ingrossato dagli affluenti emiliani che già danni hanno fatto in pianura. 

Allagamenti (tgr)

Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha disposto l’evacuazione di sette nuclei familiari e quattro attività che si trovano nell’area golenale. 

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