
Colpo di scena, di nuovo. Nell’inchiesta sul delitto di Garlasco, secondo le ultime ricostruzioni degli inquirenti, ci sarebbe una nuova impronta insanguinata di una scarpa in cima alle scale lungo le quale fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi. Ne dà notizia il Tg1 secondo il quale la posizione dell’impronta della scarpa sarebbe compatibile con quella traccia 33 sul muro che la Procura attribuisce ad Andrea Sempio.
In sostanza la persona che aggredì Chiara, a giudicare dalle impronte della scarpa e della mano si sarebbe soffermata a guardare sulle scale, appoggiando la mano al muro, lasciando quindi la famosa traccia 33.
Qualcuno che si sarebbe fermato a guardare sulle scale
Si tratta di una traccia che la Procura di Pavia attribuisce ad Andrea Sempio.
Già in passato la Procura aveva ipotizzato che l’assassino non fosse mai sceso dalle scale verso la cantina dove giaceva il corpo di Chiara Poggi ma che, dall’alto dei gradini, si fosse sporto appoggiandosi al muro. Questo spiegherebbe perchè sui gradini non sono mai state trovate impronte insanguinate dell’assassino di quel 13 agosto 2007.
Intanto sul piano giudiziario, chiuso l’incidente probatorio, l’indagine su Andrea Sempio guarda avanti. Si riparte proprio dagli esiti delle analisi scientifiche che la giudice Daniela Garlaschelli, davanti alla quale giorni fa ormai si è svolta l’ultima udienza, invierà ai Pm guidati dal procuratore Fabio Napoleone che avevano posto i quesiti a cui la perita Denise Albani ha risposto col suo elaborato di una novantina di pagine.
E dopo il confronto in Procura, continuano gli strascichi ed i commenti di consulenti e legali di parte nel caso Garlasco, riaperto di fatto con la nuova inchiesta che vede come nuovo indagato Andrea Sempio. A parlare ora è il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia di Chiara Poggi che ha detto – riporta l’ANSA – “L’unico elemento inedito e di sicuro interesse nonché di chiara ed inequivocabile valenza come fonte di prova, risulta costituito dal rinvenimento di tracce organiche geneticamente riconducibili ad Alberto Stasi sulla cannuccia dell’Estathe, repertato all’interno del sacchetto della spazzatura della mattina, presente sulla scena del crimine il giorno del delitto“.
Il solo risultato scientifico dalla nuova perizia
Sarebbe questo – il commento del genetista – il solo risultato scientifico che arriva dalla perizia dell’esperta Denise Albani incaricata dell’incidente probatorio (chiuso due giorni fa) che vede al centro Andrea Sempio, indagato per l’omicidio in concorso della ventiseienne.
Portata in ospedale per accertamenti mamma di Andrea Sempio
Capra, presente anche nella perizia affidata a Francesco De Stefano nel processo d’appello bis che ha portato alla condanna definitiva a 16 anni di carcere per l’allora fidanzato, critica la scelta di procedere nell’analisi genetica sul materiale trovato sulle unghie della vittima “senza alcun confronto con i consulenti”.
“Trascurati dati grezzi”
In 13 pagine sottolinea come Denise Albani ha ‘trascurato’ alcuni dati grezzi e “non ha ritenuto opportuno confrontare alcun dato genetico emerso dai margini ungueali nel corso delle attività peritali del 2014, né con i soggetti intervenuti sulla scena del crimine e con quelli che fondatamente possono aver contaminato lo strumentario utilizzato in corso di necroscopia” oltre ai consulenti presenti nel 2014 a Genova. Contesta la scelta di fronte a un Dna maschile non consolidato di utilizzare la biostatistica (che manca di un database locale) e di aver utilizzato per l’aplotipo Y compatibile con Andrea Sempio una tabella “datata e non specifica” oltre che “meno conservativa”.
Il padre di Sempio: “Una vigliaccheria”
“Adesso più di prima. Adesso si diventa cattivi. Noi stiamo i piedi per la cattiveria, la rabbia. È una vigliaccheria che si ripresenta di nuovo e che va avanti – Così Giuseppe Sempio, papà di Andrea indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, alla domanda se ha ancora voglia di difendersi – noi non avevamo niente da nascondere. Qui non c’è niente da nascondere. Mio figlio non c’entra niente. A casa mia i ragionamenti non si fanno più. Deve farli la giustizia. Noi sappiamo che la verità è la nostra, è solo la nostra. E ci sentiamo chiusi in un barattolo”.
Cassazione su Stasi: sta risocializzando, percorso positivo ma “criticità residue”
Alberto Stasi (Tg3)
Intervistato da ‘Quarto grado’ risponde all’accusa di aver corrotto l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per ottenere l’archiviazione del figlio, già indagato anni fa per il delitto di Garlasco. “Con Venditti? Non c’entro nulla, non ho niente a che vedere. Non lo conosco neanche. L’ho visto una sola volta, quando ci ha interrogati” dice Giuseppe Sempio che ribadisce che i soldi in nero servivano per pagare il precedente pool di avvocati.
E su quel biglietto scritto a mano sequestrato a casa Sempio con le parole ‘Venditti gip archivia’, il papà di Andrea Sempio ribadisce: “Io non sapevo che sarebbe successa questa maledizione. Anche se lo avessi saputo non lo avrei buttato. È mio, l’ho scritto io. Certo che lo rivendico. Ma stiamo scherzando? È una cosa che ho scritto io! Per me è un promemoria. Poi la gente può dire quello che vuole”.
Sempio: “Io perseguitato. Il colpevole? Ad oggi è Alberto Stasi”
Delitto di Chiara Poggi a Garlasco (Rainews.it)
Ed è divenuto virale un video con il figlio Andrea Sempio, sorridente al ristorante con il pool difensivo. A mostrare le immagini l’avvocato Liborio Cataliotti, che ha postato una storia sul suo profilo Instagram con la scritta ‘Al di là di tutto legati da stima reciproca e amicizia sincera’.