Il film di Chazelle in corsa solo per tre nomination, in una frammentazione di titoli che sembra voler includere piuttosto che escludere
Niente di nuovo nemmeno sul fronte degli Oscar se non forse la presenza, con nove nomination, proprio del film tratto da Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, candidato sia a rappresentare la Germania tra i film internazionali (quelli che una volta si chiamavano film stranieri) sia tra quelli che concorrono anche per il miglior film, visto che il coproduttore Netflix lo ha fatto uscire in tempo utile anche nelle sale.
Per il resto le nomination di questa novantacinquesima edizione degli Academy Awards non si discostano molto dai recenti Golden Globes, di cui probabilmente riproporranno anche alcuni premi, Kate Blanchett e Colin Farrell su tutti. In testa c’ Everything Everywhere All at Once con undici nomination, poi a pari merito Gli spiriti dell’isola e Niente di nuovo con nove candidature, Elvis con otto, The Fabelmans con sette, Top Gun: Maverick e Tr con sei e Black Panther: Wakanda Forever con cinque; segue The Avatar: La via dell’acqua con quattro nomination (tre tecniche pi quella per il miglior film, anche se facile prevedere che non sar lui ad arrivare primo) e poi tutti gli altri che devono accontentarsi di due o tre nomination, a cominciare da Babylon, che si pu considerare il grande sconfitto di questa edizione: tre nomination ma nessuna davvero pesante.
Dopo gli eccessi della scorsa edizione, con il massimo premio assegnato a Coda – I segni del cuore in nome di una eccessiva correttezza politica, quest’anno i giurati sembrano essere tornati a farsi guidare da criteri estetici e non contenutistici. Con qualche piacevole sorpresa come Bill Nighy candidato come miglior attore per Living (in gara anche per la sceneggiatura di Kazuo Ishiguro) o, per gratificare l’orgoglio nazionale, Le pupille di Alice Rohwacher tra i cortometraggi di finzione, unica autrice italiana presente in questa edizione dopo l’eliminazione, gi in fase di preselezione, di Nostalgia di Martone come miglior film internazionale (dove gli auguri personali vanno tutti a Argentina, 1985 di Santiago Mitre).
Nessuna grande dimenticanza verrebbe da dire, ma piuttosto una frammentazione di nomination che ha cercato di includere piuttosto che escludere, come se l’industria hollywoodiana volesse schierare il massimo della potenza di fuoco per affrontare una stagione incaricata di far dimenticare gli anni bui della pandemia.
24 gennaio 2023 (modifica il 24 gennaio 2023 | 16:51)
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