È morto la notte scorsa Giancarlo Santalmassi. Santalmassi aveva 83 anni ed era ricoverato nella clinica romana Quisisana.
 

Nato a Roma, all’inizio degli anni ’60 iniziò la carriera collaborando con il settimanale Panorama. Poi il passaggio in Rai, dove fu prima inviato per Tv Sette, poi redattore al Tg2 divenendo il primo giornalista a condurre il telegiornale, oltre a diverse trasmissioni di approfondimento. Nel 1994 il passaggio a Radio Rai, per la quale fondò e condusse la trasmissione Zapping. Nel 1998 il passaggio al Gruppo Il Sole 24 Ore, dove dal 2000 diresse Radio 24. Dal 2013 diresse il quotidiano di informazione digitale In più, di cui fu anche fondatore e opinionista. 

Lunga la sua militanza in Rai, iniziata nel 1961, durante la quale raccontò pagine storiche della politica e della cronaca, dal rapimento di Aldo Moro (conducendo l’edizione straordinaria del Tg2) all’attentato a Giovanni Paolo II sino alla vicenda del piccolo Alfredino Rampi, caduto e poi morto in un pozzo artesiano a Vermicino, alle porte di Roma.

 

Il cordoglio della Rai

L’amministratore delegato e il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi e Roberto Sergio, con il Consiglio di amministrazione, a nome dell’azienda, esprimono ai familiari il proprio “cordoglio”, definendo Santalmassi “volto storico dell’informazione Rai e, dal sequestro Moro all’attentato a Giovanni Paolo II, testimone di alcuni dei momenti più drammatici del secolo scorso. Una passione per il giornalismo e un rigore nella narrazione messi al servizio della Rai anche come direttore della Radio”. 

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