Scontro aperto tra la presidente del Consiglio e l’Associazione delle vittime della strage più sanguinosa del dopoguerra. Anche dopo 44 anni il 2 agosto 1980 continua a infiammare la politica e la sua memoria, pur con gli ultimi processi vicini a una conclusione e una verità giudiziaria quasi scritta definitivamente, non trova pace. Dal palco della stazione di Bologna il presidente dell’associazione che riunisce i familiari degli 85 morti e i 200 feriti, Paolo Bolognesi, chiama più volte in causa la presidente del Consiglio e il suo esecutivo: uno dei temi, non l’unico, è il mancato riconoscimento della matrice fascista dell’attentato. Piantedosi prima e poi anche Meloni avevano parlato di strage neofascista
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