Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, nonché sorella di Alberto che quel giorno doveva raggiungere la moglie e la figlia.
Sì, la bimba compiva sette anni, due giorni dopo, non potevano essere a Palermo, loro erano già in vacanza. Non arrivò mai, quell’aereo si inabissò, come sapete, nel punto più profondo del terreno, a 3.500-3.700 metri di profondità.
Soltanto dopo troppi anni per un paese civile, io credo, abbiamo saputo cosa successe quella notte. Un giudice della Repubblica nel 1999 ci ha consegnato la verità sulle cause, il 19 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea.
Oggi è il 45° anniversario, è importantissimo perché coincide con il deposito degli atti da parte della Procura di Roma chiedendone l’archiviazione dopo che erano stati riaperti nel 2008 le indagini per le dichiarazioni di Francesco Cossiga che coinvolse i francesi nell’abbattimento del DC 9 dell’Itavia.
Non ci vogliamo abbattere, vogliamo continuare la battaglia, la vogliamo chiamare, l’abbiamo chiamata, la chiameremo questo giorno, questo 27 giugno 80, il giorno del nostro diritto alla verità.