È morta pochi giorni dopo quel malore che l’aveva fatta finire al pronto soccorso, ma che era stato valutato come un semplice torcicollo. Invece quel forte dolore al collo le è stato fatale, e ora spetterà alla magistratura chiarire se ci siano stati errori da parte dei sanitari.
A perdere la vita, venerdì notte, Sofja Rossi, 31enne di Forlì, che da anni viveva in provincia di Frosinone. La giovane è deceduta dopo un ricovero lampo al “Santa Scolastica” di Cassino per un presunto torcicollo (‘sospetta cervicalgia’), secondo quanto riportato dagli inquirenti.
La sera del 14 luglio, Sofja era stata soccorsa dal 118 e portata in ambulanza al pronto soccorso: da cui era stata dimessa in stato stabile.
Ma, una volta rientrata a casa, il forte dolore al collo si è ripresentato, prima lieve e poi acutissimo. Venerdì notte il nuovo intervento del 118 è stato vano: al loro arrivo Sofja era già deceduta. La salma è stata posta sotto sequestro su disposizione della Procura di Cassino.
Sul caso indagano i carabinieri insieme alla magistratura per chiarire se la diagnosi iniziale sia stata corretta o se ci siano stati ritardi o errori diagnostici. L’autopsia sarà decisiva, verrà svolta domani, lunedì 21 luglio. Al momento, non risultano altre condizioni patologiche pregresse. Sofja lascia il marito, con cui conduceva un’impresa agricola: conosciuta e apprezzata nella comunità per il suo spirito e l’impegno sul territorio, la notizia ha suscitato sconcerto e profondo dolore tra amici e conoscenti.
“Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la scomparsa della 31enne Sofja Rossi, deceduta a casa per cause ancora da accertare, e ci stringiamo al dolore della sua famiglia” così, in una nota, l’Azienda Sanitaria di Frosinone, che sta seguendo “con la massima attenzione quanto accaduto e, già nei prossimi giorni, avvierà un audit interno per verificare il rispetto delle procedure e dei percorsi diagnostico-assistenziali adottati. In questa fase bisogna evitare ricostruzioni sommarie e inesatte formulando ipotesi disancorate dalle necessarie verifiche e analisi di tutti gli elementi”, prosegue l’Asl.