Si conclude con l’invasione pacifica di Piazza Duomo la manifestazione in difesa del Leoncavallo, il centro sociale sgomberato lo scorso 21 agosto per decisione del Viminale. In 50mila, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per il centro di Milano. La partenza, verso le 15, da Porta Venezia.
L’arrivo dopo le 18 nel cuore della città. Inizialmente la Questura aveva autorizzato fino a Piazza Fontana, poi nel pomeriggio la decisione è stata modificata e il grande corteo è arrivato fin sotto la Madonnina.

“Giù le mani dal Leoncavallo”, gridano i manifestanti. Diversi gli esponenti politici presenti: Avs ha schierato tra gli altri il leader Nicola Fratoianni e l’europarlamentare Silvia Salis, per il Pd – che ha dato libertà di partecipazione – presenti la senatrice Cristina Tajani, il capogruppo in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino e il segretario cittadino Alessandro Capelli.

Più di 50 le adesioni al corteo – dall’Anpi all’Arci fino alla Cgil – in difesa di un luogo simbolo di Milano che a ottobre avrebbe compiuto 50 anni. Nel 1975, infatti, un gruppo di militanti occupò l’area dismessa di 3.600 metri quadrati in via di Leoncavallo.

Nel 1994 l’occupazione si spostò in via Watteau, dove è rimasta fino allo sgombero di pochi giorni fa e dove Avs avrebbe dovuto organizzare la propria festa. Intanto il Comune di Milano ha approvato in Giunta le linee guida per dare in concessione un immobile di sua proprietà in via di San Dionigi come possibile nuova sede se le associazioni che gravitano intorno al Leoncavallo dovessero partecipare all’avviso e aggiudicarsi lo spazio.

Si tratta di un capannone nella periferia sud che avrebbe bisogno di importanti interventi di manutenzione, soprattutto per la rimuovere la presenza di amianto. Il sindaco Beppe Sala non sarà alla manifestazione perché impegnato a Parigi per la tournée europea della Scala.

In mattinata, durante il primo corteo organizzato dal centro sociale ‘Il cantiere’ l’occupazione lampo del cantiere del ‘Pirellino’, uno degli immobili al centro dell’inchiesta della Procura milanese. Ed è proprio il ‘Modello Milano’ a finire nel mirino dei manifestanti: “Non vogliamo che la città sia una scatola luccicante per i ricchi”, dicono. E se per Fratoianni l’esperienza del Leoncavallo “è un bene prezioso da difendere”, per Majorino “ha dato tanto a Milano” e quindi è “giusto” protestare contro uno “sgombero osceno a orologeria”.

Spunta anche uno striscione dedicato al sindaco: “Con Sala più grattacieli per tutti”. Nel pomeriggio, oltre ai cori contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in corso Monforte i manifestanti hanno lanciato uova ed esploso alcuni petardi. La maggioranza, con il presidente del Senato Ignazio La Russa in testa, si schiera tutta dalla parte di Piantedosi e delle forze dell’ordine ed esprime compatta solidarietà.

 

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