“Mi dispiace per la vittima, prima di tutto, chi ha sbagliato pagherà”, dice il padre del 17enne fermato con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Era con lui che aveva appuntamento Maria Campai, la donna ritrovata morta nel giardino di una villetta disabitata in centro a Vidana, nel mantovano dopo una settimana di ricerche.
Intervistato dal Tg3 il padre del ragazzo continua: “Non escludo che può essere lui, ma può anche essere un altro oltre a lui. Lui ha 17 anni, come fa a fare tutta queste cose, l’amico dov’è?” “Se è stato mio figlio mi spiace per la vittima e chi ha sbagliato pagherà ma – continua – bisogna aspettare che le indagini siano fatte precise”. Di suo figlio dice che non gli ha mai dato preoccupazioni: “È un ragazzo tranquillo, non so nemmeno io cosa gli è preso, Io quel giorno non l’ho visto proprio, c’erano i carabinieri, poi è arrivato l’avvocato”. Il ragazzo è stato portato all’istituto Beccaria di Milano.
L’ipotesi degli investigatori è che la vittima sia stata colpita alla testa e poi strangolata, per motivi ancora da accertare, durante un incontro intimo nel garage condominiale del ragazzo. Il minore l’avrebbe poi trascinata nel terreno dell’abitazione limitrofa, nascondendola in un vialetto sotto del fogliame. Il delitto si sarebbe consumato la sera stessa dell’incontro, avvenuto giovedì 19 settembre. La donna, di origine romena, era arrivata a Viadana in auto da Parma, accompagnata dalla sorella. Un colloquio di lavoro con un uomo, era stata la spiegazione iniziale, ma poi Maria non aveva dato più notizie di sé.
Allarmata, l’indomani la sorella Roxana ne aveva denunciato la scomparsa, rivolgendosi poi anche al programma Chi l’ha visto?.