Sport all’aria aperta, sulla neve si può. Così oltre al più classico sci stanno prendendo piede alcune discipline che generalmente si praticano in ambienti chiusi o in località non montanare. Così come sulla sabbia, anche sulla neve è il volley a troneggiare sulla lista delle attività praticate. La versione ‘snow’ ha anche un campionato italiano gestito dalla Fipav e generalmente si gioca in tre contro tre. Immutate le regole rispetto alla versione on the beach. Maniche corte e shorts o completamente coperti l’importante è potersi muovere liberamente ed altamente spettacolari sono i recuperi dove sulla neve si scivola assai.
Lo Snow zip line non è uno sport bensì una attività capace di assicurare brividi ed emozioni forti. Si tratta di scendere tratti di montagna ‘seduti’ su una fettuccia di stoffa appesa (e assicurata) ad un cavo di acciaio. Così come per le normali zip line presenti nei cinque continenti, la versione invernale garantisce velocità e possibilità di effettuare immagini da capogiro. Sulla neve, però, si gioca anche a calcio anche se gli infortuni sono spesso più delle reti segnate per via del ghiaccio. Il ‘Broomball’, dal canto suo è piuttosto diffuso in tutto il mondo. Si tratta di hochey su ghiaccio senza i tradizionali pattini, sostituiti da speciali calzature antiscivolo. La stecca ha un manico di alluminio e una paletta in gomma.
Snow Volley Italia (WikipediaCommons)
Lo ‘Snowrafting’ e lo ‘Snowtubing’ sono le due discipline che più stanno attirando l’attenzione in questi ultimi anni. Canotti, gommoni e ciambelle gonfiabili che anziché planare sull’acqua lo fanno sulla neve. Da soli o in compagnia, l’importante è lanciarsi lungo discese innevate a bordo di speciali gommoni. Esistono dei tracciati sicuri dove l’unico rischio è quello di venire sbalzati e finire sulla neve. E’ l’Airboard la disciplina più ‘in’ del 2025: una rivisitazione in chiave high tech dell’olimpionico bob. Si tratta di un piccolo canotto aerodinamico costituito da nylon impregnato all’uretano. Sgonfio pesa 3 chili ed è facilmente governabile attraverso lo spostamento laterale del corpo che avviene grazie a due maniglie sul dorso e la stabilità direzionale e la frenata (tutt’altro che facile all’inizio) sono assicurate da una serie di strisce in plastica. Per fermarsi bisogna mettere l’airboard di traverso.
Snow Rugby (GettyImages)
Tutto ha inizio nel 1939 quando in Nuova Zelanda una partita di rugby venne giocata sotto la neve. Nel 1978, poi, in Russia stavolta, ve ne fu un’altra disputata a -23° e, nel 2009, in India venne organizzato il primo torneo vero e proprio di snow rugby. Dieci anni dopo è arrivato il primo campionato europeo di specialità, a Mosca. Il rettangolo di gioco è di 31 metri x 25 e ogni squadra è formata da 5 giocatori proprio come accade nel beach volley, cambia unicamente il manto di gioco. Niente fasi statiche e l’ovale va ‘liberato’ da terra entro due secondi e il match dura in totale 10 minuti, 5 per tempo.