L’emergenza può dirsi conclusa. Era iniziata il 6 agosto, a Diamante. Due le vittime per botulino. Avevano consumato, sul lungomare, alimenti contaminati. Poi l’allarme per gli altri intossicati. In tutto sono stati curati 28 pazienti. Per 7 è stato necessario il siero di antitossina botulinica.

I pazienti, adesso tutti dimessi, saranno comunque sottoposti a controlli periodici. La prima ad arrivare in ospedale è stata Gaia, una giovane napoletana. Che è stata nominata “Ambasciatrice dei valori dell’Azienda ospedaliera di Cosenza”.  

Questo caso ha riacceso i fari sul pericolo botulino e le sue conseguenze. Il lavoro svolto sarà al centro di un congresso medico.

Intervistati:
VITALIANO DE SALAZAR, DIR. GENERALE AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA
ANDREA BRUNI, DIR. U.O. TERAPIA INTENSIVA OSPEDALE DI COSENZA
CIRO SANTORO, RESP. MEDICINA GENERALE “VALENTINI” OSP. DI COSENZA
GAIA VITIELLO, PAZIENTE 

Condividere.
Exit mobile version