Emmanuelle Béart rivela in un documentario di essere stata vittima di incesto durante l’adolescenza- Corriere.it

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di Redazione Spettacoli

La diva francese lo ha rivelato pubblicamente nel film «Un silence si bruyant» da lei co-diretto, senza però fare il nome dell’aggressore

«Ho 11 anni, è notte, ne sono certa, mi stai strappando al sonno, ho molto freddo, dalla mia bocca non esce nessun
grido, ho la bocca cucita». È con queste parole che l’attrice Emmanuelle Béart, oggi 60enne, rivela di essere stata vittima di incesto in un documentario, presentato in anteprima alla stampa, martedì 5 settembre, da M6. «Mio padre, mia madre, la mia scuola, i miei amici non vedono niente. Tutto può ricominciare da capo e tu ricomincerai per quattro anni», continua l’attrice in «Un silence si bruyant» (Un silenzio così bruciante), film da lei co-diretto e che sarà in onda il 24 settembre.

Prima della proiezione, Anastasia Mikova, co-regista, ha chiarito che l’aggressore di Emmanuelle Béart, assente durante la presentazione del documentario per «motivi familiari», non era suo padre, il cantautore Guy Béart. «Non vuole rivelare la sua identità, non è il suo approccio, non è un regolamento di conti», ha sottolineato Mikova. Nel documentario, l’attrice dichiara inoltre: «Se mia nonna non fosse intervenuta, se non mi avesse messa su un treno a 15 anni per andare a raggiungere mio padre, non so se avrei potuta sopravvivere».

Nel documentario le due donne raccolgono le parole di altre quattro vittime di incesto, a cui Emmanuelle Béart fa eco con elementi della propria storia. «Non volevo parlare, volevo fare spazio alle parole degli altri. Confrontandomi con loro, con la loro sincerità, con il loro coraggio. Poi mi sono detta però che anch’io dovevo parlare», ha spiegato l’attrice in un videomessaggio proiettato prima del film.

«È un progetto che ho in testa da quando avevo 19 anni», ha aggiunto la diva rivelata nel 1986 dal film «Manon delle sorgenti». Il documentario «non è un film sulle vittime, ma su persone che sono state vittime e che combattono», ha chiarito in un’intervista alla rivista «Elle» pubblicata martedì. I testimoni sono Norma, violentata dal nonno durante l’infanzia, Pascale, che ha nascosto fino ai cinquant’anni gli abusi subiti dal padre, Sarah, la cui ex compagna ha abusato della loro figlioletta tra i 4 e gli 8 anni, e Joachim, che accusa il suo genitori dell’incesto, cosa che negano.

Secondo Ciivise (Commissione indipendente sull’incesto e la violenza sessuale contro i bambini), ogni anno in Francia 160.000 bambini sono vittime di violenza sessuale e 5,5 milioni di adulti ne sono vittime durante l’infanzia, nella maggior parte dei casi all’interno della famiglia. Una situazione che richiede una «risposta politica e sociale», ha affermato Emmanuelle Béart.

5 settembre 2023 (modifica il 5 settembre 2023 | 17:08)

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