Pessime notizie in arrivo per quanto riguarda il costo dell’energia: previsto infatti il rialzo delle bollette della luce.
Secondo quanto stabilito da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, dal 1° ottobre 2024, per il ‘cliente tipo’ vulnerabile, il prezzo di riferimento della luce per il Servizio di Maggior Tutela salirà dell’8,8%: il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 26,47 centesimi di euro per Kilowattora, tasse incluse. La spesa per l’utente tipo vulnerabile in maggior tutela nel 2024 sarà di circa 498 euro: in calo del 27,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno 2023, ma non ancora tornata ai livelli pre-crisi.
Dal 1° luglio di quest’anno, infatti, il servizio è disponibile per i soli clienti vulnerabili: coloro che percepiscono il bonus sociale, chi ha un’età superiore ai 75 anni, i soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92, chi ha un’utenza attiva in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi.
Nel servizio di Maggior Tutela sono attualmente serviti circa 3,4 milioni di clienti. La variazione per il prossimo trimestre è principalmente dovuta all’atteso aumento dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità in conseguenza dell’incremento delle quotazioni del gas che si registra storicamente in vista dei mesi più freddi.
Sia chiaro, però, che i prezzi per i vulnerabili, nonostante l’aumento di oggi, restano ancora più convenienti di quelli del mercato libero. In questo momento a Roma, su ben 1039 offerte registrate sul Portale di Arera con prezzo variabile e per fasce, nessuna per il cliente tipo che consuma 2.000 kWh all’anno è più conveniente della tutela e la più conveniente del mercato libero costa oltre 67 euro in più all’anno; nessun vantaggio anche in caso di prezzo fisso o monorario. Anche a Milano, su 1049 offerte con prezzo variabile e per fasce, nessuna costa meno della tutela. Una dimostrazione del fallimento del mercato libero” afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Una donna controlla alcune bollette della luce (ANSA)
Le stime di aumento secondo l’Unione nazionale Consumatori
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo cliente tipo che consuma 2.000 kWh all’anno e ha una potenza impegnata pari a 3 kW, il +8,8% significa spendere 43 euro in più su base annua. La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2025, nell’ipotesi di prezzi costanti), sale così, per i vulnerabili, da 486 euro a 529 euro, che sommati ai 1244 euro dell’utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, determinano una spesa complessiva pari a 1773 euro.
Se il prezzo della luce sale oggi dell’8,8%, nel confronto con i tempi pre-crisi del quarto trimestre 2020 il prezzo è ora superiore del 29,3%, rispetto al picco dell’ottobre-dicembre 2022 è inferiore del 60,6%, mentre rispetto all’ottobre del 2023, in base alla nuova serie storica ricostruita secondo il nuovo cliente tipo, è oggi inferiore del 10,7 per cento. Non si può fare, invece, il confronto con la vecchia spesa annua, non essendo più valida per il passato quella dell’anno scorrevole.