Le canzoncine che amava tanto, ripetute per ore, la voce della mamma che lo chiama diffusa dagli altoparlanti, un’intuizione felicissime, una mobilitazione impressionante, umana e tecnologica, lo schieramento di ogni mezzo disponibile, dai droni ai cani molecolari. C’è un lavoro di squadra lungo e difficile dietro il ritrovamento di Allen, il bimbo di 5 anni scomparso dal camping a Ventimiglia nella serata di venerdì.
L’intuizione è stata quella del prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, che ha coordinato le ricerche: “Ho disposto, di intesa con il comandante dei vigili del fuoco, – racconta – che i soccorritori andassero a verificare anche tutti i cunicoli della zona, fino all’autostrada”. E quella mossa ha pagato: i soccorritori per tutta la notte “hanno lavorato su questo e oggi, finalmente, è stato trovato il posto dove il bambino si era andato a riparare” dice soddisfatto il prefetto. Allen infatti si era andato a nascondere in un anfratto dietro a un pilone di cemento vicino all’autostrada e li lo hanno trovato i volontari della Protezione Civile.
Ma determinante è stato anche il supporto dello psicologo Roberto Ravera al quale è stato chiesto un consulto per capire quali potessero essere i comportamenti assunti da un bambino affetto da autismo in un frangente come quello – solo, in una zona che non conosceva, incapace di chiedere aiuto – ma, soprattutto, dove avrebbe potuto andare a nascondersi. Lo psicologo ha risposto che, avendo paura dei rumori, il bambino sicuramente avrebbe scelto un posto sicuro, coperto, come appunto un cunicolo. O un anfratto, proprio come quello dove poi fortunatamente è stato individuato”.
A trovare materialmente il piccolo sono stati in tre Dario Mattiauda, il soccorritore della protezione civile di Pompeiana, Edoardo Campione, di Vasia, e Matteo Trecci, di Armadi Taggia.
“Il bambino era nel bosco ai margini di un vallone, rannicchiato tra roveti ed erbacce e immobile, fermo – ha raccontato ancora emozionato Mattiauda – All’inizio non ha detto niente. Poi ha alzato un braccio, ha cominciato a toccarsi il naso e da quel momento è stata un’emozione unica, perché abbiamo visto che era vivo e che stava bene. L’uomo ha poi sottolineato che quando l’hanno individuato, Allen “non era spaventato”. E alla domanda se fosse ferito ha detto: “Logicamente c’è la vegetazione, ci sono roveti, aveva leggere escoriazioni, ma apparentemente stava bene”. A quel punto Mattiauda ha preso in braccio il bambino senza poter frenare la commosione e ha accesso la radio sulla frequenza sulla quale erano collegati tutti i soccorritori che da 48 ore stavano cercando il piccolo.  “L’abbiamo trovato, è vivo” ha urlato. Ed è scattato l’applauso. “La macchina dei soccorsi – ha detto il ministro Piantedosi che ha chiesto al prefetto di complimentarsi con i tre – ha operato in maniera esemplare”.

 

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