Sull’Etna continua l’attività effusiva subterminale, alimentando una colata di lava che, dai 3.000 metri di quota è scesa fino a circa 1.900.

Date le avverse condizioni meteorologiche con nubi basse e scarsa visibilità, le osservazioni attraverso le telecamere di sorveglianza dell’Ingv sono state in un primo momento precarie.

Le nuove immagini, alla luce del sole, mostrano da vicino, la colata lavica generata dalla nuova bocca alla base del cratere Bocca Nuova.

La situazione è stata verificata sul posto dal ricercatore Giuseppe Tonzuso con un sopralluogo sul vulcano. 

“In seguito all’apertura di una frattura alla base del cratere Bocca Nuova, avvenuta diversi giorni fa – spiega – si hanno diversi bracci lavici che confluiscono in un unico canale. La colata è ben alimentata, e da quota 3.000 metri sembra aver raggiunto quota 1.900 metri circa. Nel frattempo, il cratere di Sud-Est, proprio nella giornata di ieri, ha incrementato l’attività esplosiva, andando a ‘sporcare’ tutto il manto nevoso”.

 

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