Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote invade abitualmente la corsia altrui. Il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza. 

Il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri. E, infine, il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. 

Sono alcuni dei dati pubblicati dalla Fondazione Vinci Autoroutes  nell’ambito della 4a edizione dello studio sul ‘Road-sharing’. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, il sondaggio, realizzato da Ipsos, si è concentrato sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento. 

I dati si commentano da soli e non risparmiano nessuno: ciclisti, automobilisti, centauri e nemmeno i pedoni

Il 29% degli automobilisti ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%). 

Ma non solo: il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza; il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri.

 

Scarsa conoscenza del codice della strada o volontà deliberata di violarlo?

Alcune norme del codice della strada non sono note a tutti e possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Nello specifico, le aree ciclisti sono riservate esclusivamente ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Tuttavia, il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (54%) e il 24% degli automobilisti (44%) ammette di invadere questi spazi.

Dal canto loro il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%)

I marciapiedi: i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiare  (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%). Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). 

Le aree di sosta o corsie riservate: il 29% degli automobilisti ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%).  Incoscienza o onnipotenza?  

Triangolo di segnalazione ( Rico Löb/Pixabay )

Le piste ciclabili. Il 50% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote ammette di servirsene per circolare (39%) e il 15% degli automobilisti ammette di usarle per fermarsi o parcheggiare (11%). Un altro segno di indifferenza nei confronti dei ciclisti è quel 34% di automobilisti che ammette di aprire la portiera senza verificare che non ne sopraggiunga qualcuno (27%).  

Il mancato rispetto del semaforo rosso: il 64% degli automobilisti ammette di passare con il semaforo arancione o rosso (51%); il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%); il 56% dei pedoni ammette di attraversare sulle strisce pedonali anche se il semaforo per i pedoni è rosso (39%) e il 78% ammette di attraversare talvolta fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri (72%). 

L’uso del telefono e dello smartphone mentre si è al volante, in moto, in bici o a piedi è senza dubbio una delle principali fonti di distrazione, nonché causa di numerosi incidenti. Eppure, più della metà degli utenti della strada ammette questa pratica: il 77% degli automobilisti (74%); il 58% dei pedoni (56%); il 49% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (42%); il 35% dei ciclisti abituali (42%).

Tutte queste infrazioni si aggiungono poi anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 (52%; 49%); la scarsa valutazione degli angoli ciechi da parte dei conducenti di veicoli pesanti (camion, autobus, pullman) o dei ciclisti mette particolarmente a rischio questi ultimi. 

Automobilista, macchina, guida

Automobilista, macchina, guida (Pixabay)

La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade

La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce come “rischiosi” infatti i comportamenti altrui. È così per l’89% dei ciclisti (92%); il 91% degli automobilisti (95%); l’87% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (82%).    

Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di loro ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%).    

Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la “sensazione di sicurezza” degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi. Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati.    

 

Condividere.
Exit mobile version