Eutelsat, che gestisce la terza rete satellitare mondiale ed è un competitor di Starlink, sta avendo “colloqui molto positivicon il governo italiano per l’ipotesi di fornire comunicazioni satellitari sicure in un’operazione che potrebbe soppiantare l’offerta di servizi da parte della rete satellitare di Elon Musk. Lo dice la ceo di Eutelsat, Eva Berneke, in un’intervista a Bloomberg Television. “Stiamo avendo colloqui molto positivi con l’Italia e abbiamo sempre avuto un buon rapporto e certamente speriamo che continui” ha detto Berneke in risposta alla domanda se si stia avvicinando un accordo con Roma.

“I contatti che abbiamo avuto con il governo indicano che l’Italia ha necessità di una costellazione di satelliti, e che sta valutando le sue opzioni” ha detto la ceo ricordando che “abbiamo una collaborazione di lunga data con Telespazio e gli italiani e stiamo approfondendo questo legame”. Tuttavia – ha precisato la ceo del gruppo francese sull’ipotesi di una rete satellitare solo per l’Italia – “le costellazioni satellitari non hanno senso per un singolo Paese. Orbitano attorno al globo e serve un investimento iniziale almeno fra i sei e gli otto miliardi. Farlo per un singolo Paese non ha senso, quello che ha senso è una collaborazione e come è noto abbiamo Iris 2, in cui l’Italia è un partner chiave”.

Eva Berneke, amministratore delegato di Eutelsat Communications SA (GettyImages/archivio)

Intanto, l’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni in materia di economia dello spazio. I sì sono stati 133, i no 89 e gli astenuti 2. Il provvedimento, proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, passa ora all’esame del Senato. Cosa prevede il ddl Spazio? Anzitutto, un fondo da 35 milioni per il 2025 per promuovere la Space Economy, obbligo di autorizzazione per le attività svolte sul territorio italiano, una “riserva di capacità trasmissiva nazionale” da utilizzare in caso di emergenza, vigilanza in capo all’Asi, l’Agenzia spaziale italiana.

Il provvedimento, collegato alla manovra 2024, colma un vuoto normativo, promuove investimenti nella Space Economy per accrescere la competitività nazionale, incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze e per valorizzare le tecnologie per l’osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici.

La protesta alla Camera con i volantini "Giù la Musk"

La protesta alla Camera con i volantini “Giù la Musk” (Camera dei Deputati)

Per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all’estero, è stato introdotto l’obbligo di ottenere un’autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Per il lancio di satelliti appartenenti alla stessa costellazione, è prevista un’unica autorizzazione. L’ASI vigilerà sugli operatori e potrà revocare l’autorizzazione in caso di violazioni. Gestirà inoltre l’iscrizione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio per cui l’Italia è Stato di lancio. Il disegno di legge disciplina inoltre la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo agli operatori un’assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio. Massimali gradatamente inferiori potranno essere stabiliti in base alla dimensione dell’attività spaziale, alle esperienze pregresse dell’operatore o con particolare attenzione nel caso di operatori qualificati come start-up innovative o con finalità esclusiva di ricerca.

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