
La scelta dei genitori è motivata dalla necessità di risolvere criticità igienico-sanitarie riscontrate nella precedente abitazione e poter poi tornare a vivere nel bosco in migliori condizioni, capendo che lo Stato non è nemico, ma ha a cuore il benessere dei bambini. “Nessun passo indietro, ma un passo avanti che consente di tornare a vivere secondo il proprio credo e la propria voglia di libertà“, si legge nel comunicato stampa depositato dai legali.